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Fondi europei, Cgil Sicilia annuncia manifestazione contro le spese militari: “Si investa per i problemi dell’Isola”

Fondi europei, Cgil Sicilia annuncia manifestazione contro le spese militari: “Si investa per i problemi dell’Isola”

La sigla sindacale comunica che martedì prossimo 14 ottobre, alle 16, scenderà in piazza davanti a Palazzo d’Orleans a Palermo per chiedere la riprogrammazione di 280 milioni di euro in favore di istruzione, sanità e trasporti.

La Cgil siciliana manifesterà contro le spese militari e per chiedere la riprogrammazione di 280 milioni di euro di fondi europei in favore di scuola, sanità e trasporti. La sigla sindacale, infatti, comunica che martedì prossimo 14 ottobre alle 16 scenderà in piazza davanti a Palazzo d’Orleans – la sede del governo regionale – a Palermo.

Le richieste della Cgil Sicilia sui fondi europei

Il sindacato manifesterà per “chiedere che si investa su istruzione, sanità e trasporti piuttosto che sulla difesa, su cui il governo regionale vuole buttare 280 milioni di euro, con la riprogrammazione del Fesr e dal Fse”.

L’iniziativa è promossa unitariamente dalla Cgil Sicilia e da associazioni e movimenti che hanno organizzato e animato in questi mesi la mobilitazione per la pace e contro l’economia di guerra. Una mobilitazione, che sotto le bandiere di Europe for Peace e della Rete del disarmo va in realtà avanti dal 2023, con innumerevoli iniziative anche in Sicilia.

“Risposte del governo regionale su fondi europei sono confuse”

La nota degli organizzatori dell’iniziativa prosegue: “Le risposte del governo regionale sulla destinazione a fini militari di fondi del Fesr e del Fse sono confuse, contraddittorie e per niente esaurienti. Restiamo fermi nell’idea che occorra, in Sicilia più che altrove, investire sulla soluzione dei principali problemi aperti – dalla sanità, all’acqua, dalle infrastrutture per la mobilità, all’istruzione – per superare i gap col resto del Paese e dell’Europa, promuovendo la coesione sociale e territoriale nell’ambito di una economia di pace, l’unica che può assicurare sviluppo e benessere”.

“No a Sicilia come piattaforma militare”

Inoltre, secondo loro: “il governo regionale dà l’impressione di non avere consapevolezza della gravità della crisi“. E infine lanciano un allarme: “Non vorremmo che passo dopo passo la Sicilia diventasse una piattaforma militare, non è questa la nostra idea di sviluppo e quella dei siciliani”.