Sarebbe un errore mortale tornare ad impigrirci, pensando che tanto c’è l’Europa e Draghi che ci pensano
Illudersi che i contributi UE risolvano tutti i nostri problemi. Un altro grande rischio che corriamo è di adagiarci sull’illusione che questi contributi europei, ora forse messi in sicurezza, risolvano da soli tutti i nostri problemi.
Sarebbe un grande errore.
I contributi europei saranno certo preziosi per rimettere in moto la macchina. Ma, pur nella loro entità, sono piccola cosa a fronte delle immense necessità del sistema Italia.
La partita in gioco chiama a raccolta tutte le migliori energie del Paese.
La sfida si allarga a tutte le forze sociali, economiche e culturali del Paese, famiglie, imprese, associazioni, scuola, altri organi intermedi, tutti devono dare il meglio di sé.
Le risorse pubbliche avranno ben poco effetto se non riusciranno a mobilitare anche gli investimenti e le energie dei privati.
Sarebbe un errore mortale tornare ad impigrirci, pensando che tanto c’è l’Europa e Draghi che ci pensano.
Il ricupero dell’Italia dipende dall’impegno di ciascuno e di tutti e non è certo esagerato dire che questo impegno non può essere inferiore a quello del dopoguerra.
Un altro punto fondamentale e ben conosciuto agli studiosi e operatori seri dello sviluppo ed agli economisti d’impresa è, credere che lo sviluppo possa scaturire solo da fonti finanziarie.
Se non si uniscono a competenza, volontà e integrità, fonti finanziare abbondanti, possono fare più male che bene.
La storia del nostro Mezzogiorno degli ultimi 70 anni è lì a raccontarci questa grande verità. Avendo vissuto molte esperienze nel Mezzogiorno le ho raccontate in un libro recente, intitolato “Il Sud esiste”7, che ho voluto pubblicare proprio per esorcizzare il rischio che la disastrosa esperienza del mezzogiorno e le idee sbagliate che ne hanno guidato la politica possano ripetersi, in grande, in occasione del Recovery Fund.
A chi è sinceramente interessato dico: studiate a fondo l’esperienza del nostro Mezzogiorno e fate tutto, ma proprio tutto, diverso da come è stato fatto negli ultimi 70 anni.