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Formazione, disastro click day alla Regione: per due volte la piattaforma di Sicilia Digitale va in tilt

Formazione, disastro click day alla Regione: per due volte la piattaforma di Sicilia Digitale va in tilt

La piattaforma Sicilia Digitale in crash due volte. Annullate le domande degli enti di formazione e “congelati” 61 milioni di fondi europei.

“Si informano gli enti di formazione che, a seguito del malfunzionamento del sistema informativo gestito da Sicilia Digitale per la compilazione delle progettazioni esecutive e relative richieste di prenotazione risorse finanziarie previste, è stata disposta la chiusura della piattaforma medesima con conseguente azzeramento di quanto in essa ad ora caricato. La stessa sarà resa nuovamente disponibile a seguito comunicazione da parte di Sicilia Digitale”. Lo spauracchio del click day torna ad abbattersi sulla Regione mostrando la fragilità dei sistemi informatici. A distanza di tempo – erano gli anni del progetto Sicilia Giovani e della legislatura targata Rosario Crocetta – a far discutere sono le difficoltà con cui vengono gestite le procedure per la selezione dei beneficiari dei finanziamenti erogati con il meccanismo del chi primo arriva meglio alloggia.

Il sistema, che di suo è stato più volte oggetto di critiche, ha portato più volte a intoppi delle piattaforme a cui gli utenti devono collegarsi per caricare la documentazione. All’origine dei problemi c’è in genere l’eccessivo afflusso contemporaneamente dovuto, per l’appunto, al bisogno di fare prima degli altri. L’ultimo caso ha avuto come vittime gli enti di formazione, interessati ad accreditarsi nell’ambito del cosiddetto Avviso 7/2023.

Due giorni di crash

In palio c’erano – e ci sono, visto che tutto è ancora da fare – oltre sessanta milioni di euro. Nello specifico la dotazione finanziaria è di 61.608.198,21 e interessa progetti che puntano a “promuovere l’apprendimento permanente, in particolare le opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione flessibili per tutti, tenendo conto delle competenze imprenditoriali e digitali, anticipando meglio il cambiamento e le nuove competenze richieste sulla base delle esigenze del mercato del lavoro, facilitando il riorientamento professionale e promuovendo la mobilità professionale”. A farsi avanti sono stati nei giorni scorsi numerosi enti di formazione. Per due volte, ma sempre invano.

Nel primo caso, infatti, il 12 settembre chi si è collegato alla piattaforma di Sicilia Digitalesocietà in house della Regione – ed è riuscito a caricare la documentazione e vedersi riconosciuto l’accreditamento ha dovuto presto raffreddare gli entusiasmi: nella stessa giornata sul sito dell’assessorato regionale guidato da Mimmo Turano è stato pubblicato una nota in cui veniva comunicato l’azzeramento di tutti i dati per via di un intoppo con la piattaforma e il rinvio a lunedì 15 settembre per un nuovo tentativo.

Ieri, però, la situazione si è ripetuta: la piattaforma è andata nuovamente in crash e poco dopo il sito dell’assessorato ha annunciato un nuovo azzeramento dei dati. Anche in questo caso i giochi sono stati rinviati a un terzo tentativo la cui data deve essere ancora annunciata. Nel frattempo, però, lo scoramento dei partecipanti si mescola alla rabbia: “In entrambe le giornate siamo riusciti a entrare nella piattaforma e ad aggiudicarci delle somme, ma ogni volta è stato annullato il risultato. Così non è possibile lavorare”, commenta il titolare di un ente. Laconico il commento dell’assessore Turano: “Sono amareggiato”.

Vizi del passato

A intervenire sull’accaduto è stato il Partito Democratico. “Non si tratta di un imprevisto, ma di un vizio strutturale – ha dichiarato la deputata regionale Valentina Chinnici –. La Regione non ha imparato nulla dalle passate esperienze. Il risultato? Ritardi cumulati, rischio concreto di disimpegno dei fondi UE e danni economici per gli enti seri”. I dem hanno annunciato anche un’interrogazione parlamentare, chiedendo di pubblicare i rapporti tecnici relativi al blocco della piattaforma e di applicare eventuali penali previste nei contratti con Sicilia Digitale oltre all’abbandono del metodo del click day a favore di valutazioni nel merito dei progetti. “La gestione opaca e approssimativa dei fondi europei – ha aggiunto Chinnici – danneggia la Sicilia due volte: spreca risorse preziose e mina la credibilità del sistema formativo. Chiediamo risposte immediate e un cambio di passo netto. Il Pd siciliano vigilerà affinché si agisca con trasparenza e nel pieno interesse dei cittadini e delle imprese”.