Formazione, in Sicilia rimane inadeguata e in perenne stallo - QdS

Formazione, in Sicilia rimane inadeguata e in perenne stallo

Michele Giuliano

Formazione, in Sicilia rimane inadeguata e in perenne stallo

giovedì 15 Aprile 2021

Commissioni d’esame a rilento, rendiconti fermi e programmazione al lumicino: settore in ghiacciaia. L’allarme lanciato dall’Anfop, che raggruppa 134 enti

PALERMO – La formazione professionale in Sicilia è di nuovo ferma. L’avviso 8/2016 sta ormai entrando nel suo quinto anno di vita, la graduatoria definitiva è stata finalmente approvata lo scorso mese di agosto, eppure dei decreti di finanziamento neanche l’ombra. In realtà si tratta di una condizione che si è incancrenita nel tempo, a causa di un sistema ingessato e che ammanicato con la politica ha finito col creare un “mostro” divora soldi non in grado di formare i veri mestieri che necessitano sul mercato del lavoro in Sicilia. Tanto che nei prossimi giorni il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, convocherà un tavolo di confronto “prima con le Regioni, poi con le forze sociali” per discutere di formazione che “stenta a essere allineata con le domande delle imprese”.

Le associazioni datoriali hanno voluto lanciare l’allarme, guidate dall’Anfop, scrivendo una lettera all’assessore regionale al ramo, Roberto Lagalla, e al dirigente generale del dipartimento istruzione e formazione professionale, Patrizia Valenti. “I corsi finanziati a valere dell’Avviso 2/2018 – si legge – sono terminati da molti mesi, eccezione per qualche corso in scorrimento, lasciando giovani e adulti senza possibilità di accedere ad alcuna formazione gratuita”. Gli enti chiedono, quindi, di sapere con precisione lo “stato dell’arte” inerente l’Avviso 8/2016 ed in particolare la tempistica prevista per la decretazione dei progetti e la relativa registrazione da parte della corte dei conti. È rallentata anche la procedura di rendicontazione dei progetti terminati: “È di estrema urgenza – scrive l’Anfop – procedere con maggiore sollecitudine alla chiusura di tutti i rendiconti già presentati dagli enti, non solo per avviare la procedura di saldo, ma anche al fine di svincolare le polizze fideiussorie”. Si tratta di un problema, quello delle polizze, che si muove su un doppio binario: da una parte, gli enti si trovano a sostenere ulteriori costi dovuti ai rinnovi obbligatori; dall’altra, il mancato svincolo mette gli enti in difficoltà, perché li costringe ad eccessiva esposizione nei confronti delle compagnie, precludendo l’ottenimento di nuove polizze, indispensabili per operare su altre commesse.

“Sono queste le criticità per le quali chiediamo un confronto urgente – hanno scritto le associazioni datoriali – anche attraverso videoconferenza, con lo spirito collaborativo che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti istituzionali e sindacali”.
Un tentativo di dialogo, tra le parti in gioco, per riavviare sul serio il settore, dopo che i proclami di vittoria con l’avviso 2/2018 si sono risolti in un nulla di fatto. Si prevede che i corsi di formazione professionale attivati grazie all’Avviso 8 potranno rivolgersi ad una potenziale platea di circa 10 mila giovani e disoccupati siciliani e permetteranno di riassorbire una ulteriore quota di lavoratori non ancora impegnati nel sistema: una valida opportunità per coloro che al momento non sono impegnati in percorsi professionali o formativi, i cosiddetti Neet, che in Sicilia ancora oggi rappresentano una considerevole percentuale, oltre il 30%. Infine, l’impiego di 136 milioni di euro contribuirà positivamente al raggiungimento del target di spesa comunitaria previsto per il 2020 per la Regione Siciliana. Oltre a permettere il reinserimento lavorativo delle migliaia di operatori della formazione fermi da troppo tempo, se non addirittura licenziati.

Si spera, insomma, che il 2021 sia finalmente l’anno della conclusione dei giochi per l’Avviso 8, sebbene ancora non sia del tutto chiusa la partita con i tribunali. Di qualche settimana fa l’ordinanza della prima sezione del Tar di Palermo, a seguito del ricorso presentato dall’Isors-Istituto sociale di ricerche e studi, che ha rilevato degli errori nel calcolo del proprio punteggio indicato nella graduatoria definitiva pubblicata lo scorso 18 agosto. L’ente ha messo in evidenza come non gli sia stato riconosciuto il punteggio relativo ai progetti rientranti in “Garanzia giovani”. Il tribunale ha deciso di accogliere l’istanza cautelare e di sospendere l’efficacia della graduatoria, nella parte in cui sono stati valutati i progetti rientranti in “garanzia giovani”.

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