PALERMO – Disoccupazione alle stelle e la metà dei posti di lavoro disponibili che rimangono scoperti. Un ossimoro che rappresenta la realtà del mondo del lavoro siciliano. Nel 2024, le entrate previste dalle imprese, secondo l’indagine continua di Unioncamere sulla domanda di professioni e formazione delle aziende siciliane, sono state 329.660. Di queste, ben il 42% è stato di difficile reperimento.
Diverse le motivazioni
Le motivazioni in relazione a questo trend regionale sono diverse: ben il 25,4% dei posti di lavoro non viene coperto per mancanza di candidati, mentre il 13% per la preparazione inadeguata di chi si propone. Non va dimenticato, infatti, che le aziende richiedono esperienza nel settore nel 46,9% dei casi, e nel 23,3% direttamente nella professione. Per settore di attività, le maggiori difficoltà si presentano nell’industria, che registra una media del 47,35 di lavoratori non reperiti. Tale percentuale sale al 64,2% per le industrie del legno e del mobile, al 58,4% per quelle elettroniche, elettriche, ottiche e medicali e al 53,2% quelle per la fabbricazione di macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto. Al contrario, i valori più bassi, pari al 37%, si registrano per le public utilities, e cioè energia, gas, acqua e ambiente, e al 38,5% per le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco. La maggiore mancanza di candidati si registra nelle industrie elettriche, ottiche e medicali…

