Si chiamano “cloud architect”, sono esperti di cloud e rientrano tra le figure professionali più ricercate in ambito Information and Communication Technology. La domanda di professionisti specializzati nel settore, in Italia, tra il 2019 e il 2023, è cresciuta, mediamente, del 96% ogni anno*, con una richiesta del mercato nazionale pari a circa 1800 cloud architect solo l’anno scorso.
Il cloud, abbreviazione di cloud computing, è un servizio di archiviazione digitale che permette di conservare grandi quantità di dati in Rete, con accesso da qualsiasi dispositivo, assicurando agilità, scalabilità e sicurezza. Delle sue innumerevoli potenzialità si è parlato in una due giorni di Amazon Web Services (AWS), società di Amazon che offre il cloud più completo e ampiamente adottato al mondo, a Palermo, tra l’Università e Villa Riso, sede di Edgemony, azienda palermitana che forma talenti digitali e che, proprio tra AWS e UniPa, ha fatto da cerniera, organizzando l’evento.
Il primo appuntamento è stato lunedì 10 giugno, al complesso didattico universitario, con docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo dell’ateneo palermitano e alla presenza del rettore Massimo Midiri. Un seminario con i professionisti informatici di AWS per spiegare come con il cloud si possa innovare la didattica, semplificare la ricerca e accelerare il lavoro accademico. Da anni, gli oltre 200 servizi del cloud AWS offrono: distribuzione di servizi di calcolo, risorse di archiviazione, database, rete e software, analytics, intelligenza artificiale e machine learning.
Una full immersion su come usare il cloud AWS, ma anche su come trasmettere competenze sul tema agli studenti, nella prospettiva di un futuro professionale: la certificazione AWS è tra i requisiti più richiesti per chi vuole lavorare nel settore. Proprio per spingere la formazione nel cloud e scovare talenti in Sicilia, Edgemony collabora da tempo con AWS Tech Alliance Italia, l’iniziativa di Amazon per preparare specialisti del settore e metterli in contatto con grandi aziende.
La collaborazione ha avuto inizio a luglio 2023, con il programma di formazione AWS re/start: 22 borse di studio sul cloud AWS assegnate ad altrettanti corsisti per ottenere la certificazione AWS Cloud Practitioner.
Martedì 11 giugno, a Villa Riso, sede di Edgemony a Palermo, è stato invece il momento dell’hackathon AWS Jam Session: studenti UniPa, professionisti, appassionati di tecnologia ed ex studenti del programma di formazione AWS re/Start si sono sfidati in creatività e problem solving, utilizzando il cloud di AWS. Per gli studenti, divisi in squadre, è stato un modo per farsi notare e per mettere in luce le proprie capacità davanti ai professionisti Amazon e ai rappresentanti di aziende che hanno partecipato come “osservatrici”, IMMEDIA e AITHO.
L’Unione europea si è data un obiettivo, entro il 2030: il 75% delle aziende dovrà aver adottato servizi di cloud, intelligenza artificiale e big data. L’Italia, per ora, è al 39% e si calcola che il passaggio del 10% dei sistemi informatici del settore pubblico nel cloud potrebbe far risparmiare ai contribuenti italiani oltre 87 milioni di euro l’anno*.
«UniPa è un ateneo sempre più proiettato nel futuro – dichiara Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo –. Già da tempo abbiamo messo in atto un piano di azione concreto e strategico che punta fortemente all’innovazione, dando vita a percorsi all’avanguardia in ricerca, didattica e terza missione. Siamo particolarmente soddisfatti di questa collaborazione per un evento di alta formazione che rappresenta una grande opportunità per docenti, ricercatori e personale per approfondire le possibilità del cloud computing, evidenziandone i vantaggi nell’ambito delle loro attività, in particolare nella trasmissione di conoscenze e competenze ai nostri studenti e nello sviluppo di progetti di ricerca con i nostri partner industriali ed istituzionali».
«La Sicilia è un’isola, ma ciò non significa che debba restare isolata – commenta Daniele Rotolo, co-founder di Edgemony –. Organizzare questa due giorni e mettere in contatto Amazon e l’Università di Palermo ha significato, per noi, far capire che il digitale non conosce periferie, solo un mare di opportunità, anche in Sicilia.
Non bisogna per forza andare lontano per scoprire una nuova professione, appassionarsi, studiare, costruire contatti con realtà internazionali e lavorare per loro. L’hackathon è stata un’importante occasione di networking per giovani con il futuro in mano. L’incontro con i docenti una spinta all’innovazione per un’università che crede nella tecnologia e punta all’eccellenza. Al mondo servono talenti digitali, alla Sicilia servono fiducia e lavoro. Noi vogliamo raccogliere e vincere entrambe le sfide».
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