Formazione professionale, per l’Avviso Otto arriva un nuovo parziale stop - QdS

Formazione professionale, per l’Avviso Otto arriva un nuovo parziale stop

Michele Giuliano

Formazione professionale, per l’Avviso Otto arriva un nuovo parziale stop

venerdì 06 Novembre 2020

Il Tar ha accolto il ricorso di un ente a cui non era stato assegnato una parte del punteggio. Congelata una parte della graduatoria con ordinanza: si entrerà nel merito ad ottobre 2021

PALERMO – La scadenza per la presentazione della progettazione esecutiva era fissata al 31 ottobre scorso; sembrava dunque arrivato il momento di avviare le attività del famigerato Avviso 8/2016. Eppure la sua storia con i tribunali non sembra voler finire.

È stata appena emessa una ordinanza della prima sezione del Tar di Palermo, a seguito del ricorso presentato dall’Isors – Istituto sociale di ricerche e studi, che ha rilevato degli errori nel calcolo del proprio punteggio indicato nella graduatoria definitiva pubblicata lo scorso 18 agosto.

L’ente ha messo in evidenza come non gli sia stato riconosciuto il punteggio relativo ai progetti rientranti in “Garanzia giovani”. Il rimando è alla sentenza dello stesso tribunale del 14 gennaio 2019 (confermata successivamente anche dal Cga, ndr), nella quale si afferma testualmente che “appare conforme ritenere computabili tutti i corsi di formazione del Programma Garanzia Giovani attivati e conclusi positivamente, ancorchè i rispettivi enti abbiano beneficiato del rimborso delle spese sostenute solo nelle prime settimane del 2016 a causa delle procedure burocratiche, imputabili all’amministrazione”.

Il tribunale, sulla base proprio di tale precedente, ha quindi deciso di accogliere l’istanza cautelare e di sospendere l’efficacia della graduatoria, nella parte in cui sono stati valutati i progetti rientranti in “garanzia giovani”.

Nell’ordinanza sono citati Cirpe, Ecap Messina, Logos società cooperativa, Associazione culturale Panormus, e L’arca di Noè associazione sportiva dilettantistica, direttamente coinvolti in caso di modifica del punteggio e della relativa graduatoria. Motivo per cui non è l’intera graduatoria a essere stata congelata ma solo una parte.

Il tribunale ha anche fissato la trattazione di merito del ricorso nell’udienza pubblica del 21 ottobre 2021. Un altro intoppo nell’avviso 8/2016, che vive da anni una continua battaglia a botti di ricorsi e sentenze, variazioni della graduatoria e di nuovo ricorsi. Una storia che sembrava essere finita con l’ultimo atto del 2019, quando il Cga aveva definito i criteri per il varo della graduatoria; pochi mesi fa, un nuovo intervento del Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo gli ennesimi ritardi degli uffici regionali che non avevano emesso la graduatoria definitiva nei tempi prescritti.

Un avviso fondamentale, che dovrebbe finalmente dare il via, dopo un nuovo stop dopo l’avviso 2, alle attività formative, le uniche all’orizzonte per il settore della formazione professionale dei corsi “tradizionali”.

Per risolvere il problema in tempi celeri, è stato nominato quale commissario ad acta la segretaria generale della Regione Siciliana, Maria Mattarella. Un ulteriore passaggio che i lavoratori e gli enti della formazione coinvolti nel ricorso volevano sicuramente evitarsi, vista la condizione al momento drammatica, vista l’emergenza sanitaria, che ha rallentato ulteriormente i tempi già lenti dell’assessorato.

L’avviso 8 potrebbe essere una piccola boccata d’aria, con 136 milioni di euro da spendere; parliamo di una graduatoria che, dopo la revisione imposta dal Cga, ha permesso a molti enti storici di rientrare, grazie ai criteri ‘A1’ e ‘A2’, relativi all’esperienza nel settore dell’ente di formazione e del personale coinvolto nel progetto, che in una prima fase erano stati trattati in maniera tale che anche enti senza alcuna esperienza potessero guadagnare punti sulla base di una “promessa” di assunzione di personale con una certa anzianità.

Nel primo grado di giudizio, il Tar Palermo, aveva già dichiarato che le modalità di attribuzione dei punteggi risultassero “viziate da profili di palese illogicità, in quanto finalizzate ad appiattire la diversificata esperienza degli enti partecipanti”. Un andirivieni di ricorsi e sentenze, durato anni, che ha portato la formazione professionale in Sicilia a fermarsi per oltre tre anni, fino all’avviso 2, presentato come la rinascita del settore, ma che si è dimostrato un buco nell’acqua.

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