Formazione professionale, far crescere il Fondo di garanzia - QdS

Formazione professionale, far crescere il Fondo di garanzia

Formazione professionale, far crescere il Fondo di garanzia

martedì 21 Aprile 2020

Scattate anche nel settore le procedure per gli ammortizzatori sociali ma sono tanti i dubbi. Arrivate ad oggi richieste da 69 Enti in tutta la Sicilia, che coinvolgono 1.644 lavoratori

PALERMO – Anche gli enti di formazione soffrono per l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19. Oltre 1.600 lavoratori, coinvolti in 69 enti, hanno già fatto richiesta di aiuto per affrontare il momento, appoggiati dai sindacati del settore della Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua Sicilia.

Le sigle sindacali hanno ottenuto un incontro in videoconferenza con l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale Roberto Lagalla, per trovare soluzioni condivise. Una delle principali istanze presentate dalle organizzazioni sindacali è l’incremento del fondo di garanzia. Sotto questo aspetto c’è un primo impegno: “Sono in corso opportune verifiche per poter alimentare il Fondo attraverso un impegno di circa 12 milioni di euro – ha dichiarato l’assessore Lagalla – allo scopo di sostenere quei lavoratori della formazione professionale che, al momento, restano esclusi dalla fruizione delle misure di sostegno previste dai provvedimenti nazionali. È nostro primario interesse, anche in questo momento d’emergenza, tutelare i percorsi formativi dei discenti e, attraverso la continuità di questi, i livelli occupazionali”.

Come altri settori, anche per la formazione e in generale nel settore privato della scuola siciliana, sono scattate le procedure per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, sia Fis (fondo integrato di solidarietà) che Cigd (cassa integrazione in deroga) per migliaia di lavoratori coinvolti. Nel dettaglio, per la formazione sono arrivate ad oggi richieste da 69 enti in tutta la Sicilia, che coinvolgono 1.644 lavoratori di cui 1.590 Fis e 54 Cigd. Per le scuole private le richieste di 79 istituti coinvolgono 1.184 lavoratori di cui 1.157 Fis e 27 Cigd, ma i numeri sono destinati ancora a crescere esponenzialmente.

“Riteniamo che la mancata omogenea applicazione delle garanzie fra i lavoratori in questo difficile momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, potrebbe avere ricadute pesanti sul servizio e sugli operatori”, spiegano i segretari regionali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua Sicilia, Adriano Rizza, Francesca Bellia, Claudio Parasporo, insieme ai responsabili della formazione dei tre sindacati, rispettivamente Rocco Vitale, Giovanni Migliore, Antonino Panzica.

“Resta forte e prioritario – ha evidenziato l’assessore Scavone – l’impegno del governo regionale a sostegno di tutti i sistemi produttivi e di rilevanza sociale e, in particolare, di quei lavoratori che, a seguito dell’emergenza sanitaria, hanno subito la sospensione dei contratti in corso. Stiamo dedicando grande attenzione agli istituti del Fis e della Cigd, da destinare alle categorie in stato di particolare difficoltà e prosegue, in questa direzione, una forte e continua interlocuzione con il governo nazionale affinchè la Sicilia non abbia a pagare un ulteriore e negativo conto in termini di perdita di posti di lavoro”.

È necessario, infatti, garantire il riconoscimento delle spese e, conseguentemente, il pagamento delle somme dovute a tutti gli operatori, evitando ulteriori problematiche occupazionali.

I tre sindacati sollecitano infine, “il riconoscimento delle ore di tutoraggio e docenza di sostegno e il rinvio o la proroga per i termini per l’iscrizione all’albo degli operatori della Formazione Professionale, come da noi già richiesto con nota dello scorso 18 marzo, per venire incontro ai lavoratori con ogni strumento necessario per la corretta compilazione”.

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