Salvaguardia occupazionale, parti riunite per trovare una soluzione - QdS

Salvaguardia occupazionale, parti riunite per trovare una soluzione

Michele Giuliano

Salvaguardia occupazionale, parti riunite per trovare una soluzione

venerdì 03 Luglio 2020

Sindacati e associazioni di categoria al lavoro per definire una “contrattazione di secondo livello”. Stabilito già un cronoprogramma di incontri per arrivare all'intesa per “migliorare il sistema”

PALERMO – Incontri su incontri, per organizzare, discutere, programmare quella che sarà la formazione professionale in Sicilia in futuro, in un momento in cui, ormai da anni, si vive una condizione di stallo che non fa bene a nessuno, né ai lavoratori né agli utenti.

Argomento di conversazione, tra le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola e le associazioni datoriali Cenfop Sicilia, Forma Sicilia, Anfop Sicilia, Asef, e Forma.Re, la definizione di una contrattazione di secondo livello regionale e di Ente, con lo scopo di rilanciare quel percorso già avviato nel 2018, insieme all’amministrazione regionale, per la salvaguardia occupazionale del settore.

L’intervento di tutte le parti permette di mettere insieme sia gran parte degli enti di formazione e agenzie per il Lavoro accreditate in Sicilia e, dall’altra parte, le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

A questo primo incontro ne seguirà un altro, entro luglio, per proseguire e garantire in tal modo l’impegno reciproco a definire le concrete modalità per dar vita ad una contrattazione di secondo livello, come previsto dall’articolo 1 dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro al momento vigente. Tutti i soggetti intervenuti hanno espresso l’auspicio, in un comunicato congiunto, “che i contenuti del nuovo contratto regionale, al quale si vuol dar vita, possano determinare un miglioramento del sistema formativo siciliano e possano costituire un contributo da portare al tavolo nazionale, già avviato tra le parti, per il rinnovo contrattuale nazionale”.

Di circa un anno fa era stata la firma, a Roma, tra le Confederazioni Ugl e Federterziario, del contratto collettivo regionale di lavoro per la Regione Sicilia per il settore della Formazione professionale. Un momento fondamentale per tutto il comparto, che aveva vissuto, in questi anni, un momento di stasi nella gestione di tutto ciò che sono scatti di anzianità, Peoi (indennità legate all’anzianità, ndc) e spettanze varie dei dipendenti.

Fu un complesso lavoro di confronto e condivisione sul territorio il cui testo sarà applicato nella Regione Siciliana, in questa prima fase, fino al 31 agosto prossimo, dando così il via libera alla contrattazione territoriale ed aziendale.

Ad avere messo la firma in calce a quel contratto il segretario confederale dell’Ugl, Giovanni Condorelli, insieme al segretario dell’Ugl Sicilia, Giuseppe Messina, al segretario Ugl Scuola Sicilia, Giusi Fiumanò, e a una delegazione di Federterziario Nazionale, Scuola e Sicilia, guidata dal direttore Alessandro Franco. Uno strumento che venne ritenuto fondamentale e che aveva la necessità di adattarsi al mondo del lavoro che cambia, e che in questi anni di blocco delle attività ha registrato l’insorgere di necessità ed esigenze nuove, per gli enti e per i dipendenti, che hanno visto la sicurezza di un lavoro a tempo indeterminato sgretolarsi nella realtà di avvisi e bandi che non hanno visto la luce, e quando ciò è successo, con estremo ritardo.

L’ultimo contratto collettivo nazionale risale infatti al periodo 2011-2013, e nel frattempo parecchia acqua è passata sotto i ponti della formazione professionale, che ha visto succedersi parecchi assessori regionali, che ad ogni cambio hanno tentato di impostare un nuovo percorso. I risultati però sono stati deludenti, e hanno portato al fermo totale del settore, a danno prima di tutto dell’utenza, che non ha potuto fruire di un servizio pubblico dovuto.

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