Tornano a crescere le tensioni nel settore della formazione professionale in Sicilia, dove l’Ugl denuncia un meccanismo giudicato “perverso e al limite dell’illegittimità” che rischia di compromettere occupazione e diritto allo studio. Al centro della polemica, la subordinazione dell’ammissione a finanziamento dei corsi al possesso del nulla osta rilasciato dalle scuole statali.
Secondo Giuseppe Messina, responsabile Formazione professionale di Ugl Scuola Sicilia, si tratta di una scelta “grave e senza precedenti” che merita un immediato intervento politico e amministrativo.
Enti esclusi per mancanza di nulla osta
“Decine di enti di formazione – spiega Messina – sono stati esclusi dalle graduatorie delle prime annualità 2025/2026 non per carenze progettuali o mancanza di requisiti, ma semplicemente perché alcune scuole statali hanno rifiutato illegittimamente di rilasciare i nulla osta richiesti dai genitori per il trasferimento dei propri figli”.
Una decisione che, secondo l’Ugl, calpesta la libertà di scelta delle famiglie e mette a rischio il percorso scolastico di tanti ragazzi. L’allarme era stato lanciato anche da Federterziario, che aveva sollevato preoccupazioni simili.
Rischio per i livelli occupazionali
Il sindacato sottolinea come questa vicenda rischi di colpire duramente anche i lavoratori del settore. “Esprimiamo la nostra forte preoccupazione – prosegue Messina – perché questa situazione mina la stabilità occupazionale di migliaia di operatori, che vedranno svanire il proprio lavoro a causa di un meccanismo ingiusto e arbitrario”.
La richiesta all’Ars e all’Assessorato
L’Ugl chiede un atto perentorio dell’Assessorato regionale che ribadisca il carattere obbligatorio del nulla osta e impedisca alle scuole statali di ostacolare le famiglie. “Occorre assicurare l’immediata revisione delle graduatorie e il reintegro degli enti esclusi”, aggiunge Messina.
Il sindacato, infine, rivolge un appello diretto anche all’Assemblea Regionale Siciliana, affinché si faccia carico della questione e tuteli non solo i diritti degli studenti, ma anche quelli di chi lavora nella formazione.
Verso possibili mobilitazioni
Qualora non dovessero arrivare risposte concrete, l’Ugl annuncia di essere pronta ad avviare azioni di mobilitazione dei lavoratori, a difesa del diritto allo studio, della libertà di scelta delle famiglie e dei livelli occupazionali del settore.

