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Formica del fuoco, a Siracusa l’insetto che minaccia l’Europa: il piano di comunicazione costa 138mila euro

Formica del fuoco, a Siracusa l’insetto che minaccia l’Europa: il piano di comunicazione costa 138mila euro
formica imagoeconomica

La Regione ha da poco incaricato una società di comunicazione di promuovere le iniziative necessarie a far conoscere il fenomeno

Hot-dog, acqua calda, insetticidi ma anche una campagna di informazione. Il piano di azione per l’eradicazione della formica del fuoco in Sicilia inizia a muovere i primi passi.

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La Regione ha da poco incaricato una società di comunicazione di promuovere le iniziative necessarie a far conoscere un fenomeno che al momento è stato riscontrato ufficialmente soltanto nell’isola ma che, se non arginato, rischia di propagarsi in tutta Europa, mettendo a rischio il settore agricolo e problemi di origini sanitaria. Quelli della Solenopsis invicta, il nome scientifico della formica del fuoco, sono infatti punture parecchio dolorose.

Società milanese

Il dipartimento dell’Ambiente, che fa capo all’assessorato guidato da Giusy Savarino, ha affidato il servizio di comunicazione per la diffusione delle informazioni sulla formica del fuoco alla PubliOne, società dell’imprenditore romagnolo Loris Zanelli.

Il contratto vale 137.900 euro più Iva ed è stato assegnato con un incarico diretto, senza l’indizione di una procedura di gara. I fondi da impiegare in prima battuta erano stati quantificati in 130mila euro, ma poi il capitolo di spesa è stato integrato con altri 50mila euro su richiesta del commissario straordinario per l’attuazione del piano Gianluca Ferlito.

“Realizzare un processo comunicativo continuo sul rischio sanitario, bidirezionale, interattivo, di condivisione di informazioni e opinioni che garantiscano la chiarezza, la trasparenza e ponga fiducia nelle istituzioni”, si legge tra gli obiettivi che la Regione punta a raggiungere con la campagna.

Dal Sudamerica a Siracusa

La formica del fuoco è originaria dell’America del Sud, ma negli anni si è diffusa anche in altri continenti, dall’Australia all’Asia orientale. È ritenuta tra le specie più invasive al mondo e, per questo, capace di incidere sugli ecosistemi e sulla salute dell’uomo.

Formica del fuoco, a Siracusa l’insetto che minaccia l’Europa: il piano di comunicazione costa 138mila euro
formica del fuoco

Il primo riscontro ufficiale della sua presenza in Europa è arrivato nel 2023, con la scoperta di oltre un’ottantina formicai nei pressi della foce del Fiume Anapo, nel territorio di Siracusa, in un’area ampia cinque ettari.

“Il ritrovamento – si legge nella relazione allegata al piano di eradicazione approvato l’anno scorso dal governo Schifani – è stato comunicato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ed è stato oggetto di pubblicazione. Nello stesso si evidenzia che, dai dati raccolti, la specie potrebbe essere presente da qualche anno e che presumibilmente l’ingresso sia avvenuto attraverso l’importazione di piante o altro materiale”

Sporadicamente avvistata anche in Spagna e nei Paesi Bassi accanto a prodotti importati, la formica del fuoco è stata inserita dall’Unione Europea nel Regolamento 1143/2014, che raccoglie l’elenco delle specie invasive, che l’Italia ha recepito nel 2017 e che impegna il governo ad attuare tutte le misure necessarie a eradicare l’insetto.

Amante dei grassi

“Ai fini dell’eradicazione della specie è urgente intervenire su tutti i nidi individuati, verificando eventuali nuove zone di infestazione. Inoltre, al fine di prevenire l’espansione ad altri contesti regionali o nazionali, è importante delimitare la zona infestata, definire una zona cuscinetto di sicurezza e predisporre un sistema di sorveglianza e controllo di tutti i possibili vettori di diffusione della specie”, si legge nel piano.

Le informazioni a disposizione dicono che la formica del fuoco a differenza delle altre specie è più ghiotta di sostanze lipidiche che zuccherine. Per questo, nell’ottica di impiegare insetticidi – quelli specifici per il contrasto della Solenopsis invicta dovranno ricevere l’autorizzazione all’uso da parte del ministero della Salute – come esche vengono indicati prodotti che vanno dal burro di arachidi agli hot-dog.

Tra i rimedi fisici, invece, si valuta l’utilizzo di acqua a temperatura superiore ai cento gradi e a elevata pressione. “Da una prova preliminare di campo effettuata il 5 marzo 2024, con la somministrazione direttamente sui nidi, sono state raccolte indicazioni sull’efficacia, sebbene sia necessario mettere a punto la tecnica di applicazione”, si legge nel documento.

Formare i sanitari

Il piano prevede anche attività di sensibilizzazione di quanti avranno un ruolo nella gestione dell’emergenza. “I principali obiettivi della formazione sugli insetti pungitori saranno: adeguare le conoscenze del personale della Regione; rendere il personale sanitario (con particolare riferimento a medici dei servizi di emergenza-urgenza, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale) in grado di riconoscere tempestivamente i casi, fornire un’assistenza e un counselling ai pazienti e di segnalare i casi per iniziare gli interventi di identificazione”.