Gli iscritti di Forza Nuova hanno il diritto di vaccinarsi, ma non di scaricare il Green pass. Pena la "segregazione sociale" e l'espulsione dal partito.
Il movimento di estrema destra, Forza Nuova, ha deciso di espellere gli iscritti che scaricano il Green pass. E di farlo loro sapere con una circolare interna dopo la propaganda in piazza.
Il leader Giuliano Castellino, già sceso in piazza con i suoi sostenitori senza mascherina per manifestare contro la campagna vaccinale e l’obbligo del Green pass, sostiene l‘incompatibilità tra “la carta verde e le lotte del movimento”. Clemente è invece il suo atteggiamento nei confronti di chi sceglie di vaccinarsi, che può godere del “permesso” di “scendere in piazza a manifestare” a fianco del suo movimento.
“L’ITALIANO CHE SCARICA IL GREEN PASS? SCHIAVO PERFETTO, CITTADINO DI SERIE B”
Gli iscritti a Forza Nuova, se vorranno rimanere tali, non potranno invece scaricare il certificato verde, inteso come strumento dello “schiavo perfetto, dell’italiano di serie B destinatario della condanna (da parte del movimento) di segregazione sociale” e del “regime del terrore”.
Una libertà dunque negata per difendere le innegabili “libertà fondamentali”. La circolare è firmata – oltre che da Castellino – da Roberto Fiore, Luca Castellini, Davide Pirillo e Giuseppe Provenzale. “Per noi – spiega Castellino – quella carta verde è come nel comunismo avere il libretto rosso, pena il gulag“.
L’Ufficio Politico del Movimento, all’unanimità, ha deliberato che chiunque, militante o dirigente, si adegui alle nuove regole del Governo subirà l’immediata e irrevocabile espulsione da Forza Nuova. Promettendo anche “ogni assistenza legale ed economica possibile a coloro che dimostreranno con il rifiuto del lasciapassare la propria coerenza, fino all’eroismo”.
CHI E’ GIULIANO CASTELLINO
Giuliano Castellino, presunto sostenitore di libertà, ha dei problemi con la giustizia alla spalle. E’ accusato dell’aggressione nei confronti di Federico Marconi e Paolo Marchetti, rispettivamente cronista e fotografo dell’Espresso, al cimitero del Verano a Roma dove si trovavano in occasione dell’anniversario della morte dei militanti di Fronte della gioventù e Movimento sociale italiano Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi davanti alla sede di Acca Larentia il 7 gennaio 1978.
Prima era già stato arrestato per le proteste nel corso di uno sgombero a Corviale. E’ stato accusato di truffa ai danni del sistema sanitario nazionale assieme all’imprenditore Giorgio Mosca. E ancora nel 2014 fu fermato alla guida di uno scooter senza patente, con un etto di cocaina in tasca e 30 bombe carta da lui detenuti per “consumo personale” e per “festeggiare capodanno”. Fu arrestato nel 2016 per resistenza a pubblico ufficiale.
Sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di dimora a Roma nel 2020 “per reiterata violazione delle attuali disposizioni per il contenimento della pandemia da virus Covid-19, nonché di condotte di pubblica istigazione alla contravvenzione delle stesse”, è stato sorpreso nelle scorse settimane dai carabinieri davanti un fast food di via Appia Nuova (oltre il comune di Roma), in piena violazione del provvedimento emesso a suo carico. Processato per direttissima, il giudice ha confermato la sua sorveglianza speciale, ribadendo l’obbligo di dimora a Roma.