Le relazioni tra i sindacati e la governance della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana si sono ulteriormente incrinate. Durante l’assemblea dei lavoratori di giovedì scorso, è stato votato all’unanimità – con un solo astenuto – lo sciopero come forma di protesta. Alla guida della Fondazione c’è il commissario straordinario Margherita Rizza, accusata dalle sigle sindacali di una gestione priva di confronto e di rispetto delle regole.
Le accuse dei sindacati
Secondo Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Fials, le criticità sarebbero molteplici: dall’assenza di figure responsabili della produzione artistica alla scelta di bandire tre concorsi interni nell’area amministrativa con requisiti di ammissione “discutibili”, tanto che due di questi sono andati deserti. A pesare anche accordi disattesi, spettanze non pagate e una gestione definita “straordinaria solo sulla carta, ma di fatto ordinaria”.
Una fondazione in disorganizzazione
In una nota congiunta, le organizzazioni sindacali denunciano che la Foss sarebbe ormai affidata a consulenti esterni e figure lontane dall’attività quotidiana, con il risultato di una “totale disorganizzazione” e senza alcuna prospettiva di rilancio. Questa situazione – sottolineano – impedirebbe la costruzione di una visione artistica di lungo periodo e progetti in grado di restituire alla Fondazione un posto tra le più prestigiose orchestre europee.
L’appello alle istituzioni
I sindacati chiedono al presidente della Regione, Renato Schifani, all’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata e all’intero governo regionale di intervenire per restituire dignità e futuro a una delle istituzioni culturali più importanti della Sicilia.
Lo sciopero
Per queste ragioni è stato indetto un pacchetto di sciopero di 24 ore, a partire da oggi e fino al 30 novembre 2025. Un segnale forte con cui i lavoratori chiedono la fine della gestione commissariale e il ritorno alla normalità.