Le madri dei ragazzi multati rispondono: "i nostri figli hanno sbagliato, ma bastava una tirata di orecchie". Il sindaco: "ottimo lavoro dei Vigili, reazioni dei genitori inutili"
Dodici ragazzi sono stati multati dalla polizia municipale di Capaci, in provincia di Palermo, perchè non indossavano la mascherina contro il covid e stavano in gruppo dopo che la foto che li ritraeva pubblicata su Instagram è stata vista dagli agenti.
“La foto è stata l’ultima goccia di un comportamento che andava avanti da giorni – dice il comandante della polizia municipale di Capaci Giovanni Baiamonte – I residenti ci hanno segnalato più volte la presenza dei ragazzini in piazza della Repubblica.
L’amministrazione comunale aveva più volte ripulito la zona. Dopo aver visto la foto abbiamo accertato il giorno in cui era stata scattata. Senza queste indagini e la conferma avuta anche dai genitori non potevamo fare un verbale”.
I ragazzi hanno ricevuto la notifica della multa: 400 euro ciascuno. I genitori dei ragazzi hanno protestato contro la sanzione che appare loro spropositata.
“I nostri figli – spiega una della madri – hanno sbagliato a fare quella foto senza dispositivi di protezione e così ravvicinati ma sarebbe stato meglio ‘tirargli le orecchie’ e spiegargli, come avremmo fatto noi, il perché dell’errore. Invece il sindaco si è vantato sui social di queste multe quando lui e i suoi assessori, come si vede da alcun post pubblici su Facebook, sono stati i primi a sbagliare e a farsi scattare foto in violazione delle disposizioni anti Covid. Eppure dovrebbero essere i primi a dare l’esempio”. I fatti risalgono a metà dello scorso marzo ma ora sono stati notificati i verbali. Dall’amministrazione comunale arriva il plauso all’attività degli agenti della polizia municipale.
“Gli agenti hanno ricevuto un esposto che segnalava la presenza dei giovani da diverse sere che si ritrovavano nella piazzetta – dice il sindaco Pietro Puccio -. Hanno fatto un ottimo lavoro. Non comprendo le reazioni dei genitori che hanno consentito in un periodo di restrizioni e di diffusione del virus un comportamento così leggero. Mi sembra che garantiscano la patria potestà in modo superficiale”.