Fra migranti e crisi il futuro di Lampedusa è un’incognita - QdS

Fra migranti e crisi il futuro di Lampedusa è un’incognita

Irene Milisenda

Fra migranti e crisi il futuro di Lampedusa è un’incognita

venerdì 29 Maggio 2020

Gli sbarchi continuano senza sosta e i cittadini hanno chiesto allo Stato un sostegno concreto. Settori fondamentali come pesca e turismo sono stati messi in ginocchio da Covid-19

LAMPEDUSA (AG) – Si continuano a registrare sbarchi sull’isola. Con il mare calmo, i migranti arrivano a gruppi di quaranta-sessanta e approdano con i loro barchini direttamente sulla costa. L’hotspot di Contrada Imbriacola si è svuotato, altri migranti stanno osservando la quarantena sulla nave Moby Zazà, ma il fenomeno sembra non avere una fine e i cittadini chiedono delle misure urgenti allo Stato.

A testimonianza dell’impegno e dell’attenzione del ministero dell’Interno nei riguardi delle problematiche connesse agli arrivi via mare e al sistema di accoglienza, a Lampedusa si è recato il capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, prefetto Michele Di Bari, accompagnato da una delegazione del Dipartimento, dal capo del III Reparto del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, contrammiraglio Sergio Liardo, e dal generale Giuseppe Arbore del Comando generale della Guardia di Finanza. Insieme al sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, il prefetto Di Bari ha visitato il molo Favaloro, l’ex stazione Loran e l’area di Cala Salina, passando anche dal Centro di accoglienza per vedere lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione e valutare ulteriori interventi per garantire la sicurezza legata anche alle esigenze di quarantena Covid-19.

“Ringrazio il prefetto Di Bari – ha detto Martello – e quanti, con la loro presenza a Lampedusa, hanno dato un segnale di attenzione per la nostra isola e per la nostra comunità”.

Intanto, sull’isola si fanno i conti anche con le conseguenze economiche del Coronavirus, devastanti per tutte le attività presenti sul territorio. Turismo e pesca, per esempio, sono paralizzati. “Fino a ora – ha sottolineato Martello – le misure e gli aiuti economici messi in campo dal Governo nazionale e dal Governo regionale sono rimasti sulla carta. Di effetti concreti non c’è neppure l’ombra. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire con aiuti veloci e reali”.

Proprio per le tensioni sul tema migrazione e in relazione alla crisi economica, si è riunito il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Maria Rita Cocciufa, per esaminare, insieme al questore Rosa Maria Iraci, il comandante provinciale dei Carabinieri Giovanni Pellegrino, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Pietro Maggio, il comandante della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle Gennaro Fusco, il comandante del Roan Guardia di Finanza di Palermo Riccardo Rapanotti, rappresentanti della Croce rossa italiana, gli aspetti operativi e le criticità connesse agli sbarchi che interessano l’isola e a ricercare soluzioni condivise al fine di migliorare il modello di accoglienza nell’attuale delicata fase di emergenza da Covid-19.

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