Siamo al sesto, amaro, anniversario di quel terribile evento che fortunatamente non coinvolse automezzi” - commenta la Governance di Autostrade Siciliane - “ma oggi lo ricordiamo con ottimismo"
Era la notte tra il 4 e il 5 ottobre 2015 quando circa 50mila metri cubi di terra, roccia e arbusti divelsero il muro di contenimento della collina a sud del torrente San Filippo, nel comune di Letojanni, per riversarsi al km. 32,700 dell’autostrada Messina-Catania, sommergendola.
“Siamo al sesto, amaro, anniversario di quel terribile evento che fortunatamente non coinvolse automezzi” – commenta la Governance di Autostrade Siciliane – “ma oggi lo ricordiamo finalmente con ottimismo. Siamo infatti ormai ai capitoli finali di una brutta vicenda che proseguì nel peggiore dei modi, come molti ricorderanno, tra lunghi iter progettuali e anni di fermo.
Poi, già nel 2018 con il Direttore Generale Minaldi e poi nel 2019 con il nuovo Consiglio di Amministrazione, è stata presa di petto quella situazione ed è stata riavviata una macchina che sembrava irrimediabilmente impanata tra progetti, autorizzazioni, lungaggini burocratiche e rimpalli di responsabilità.
Adesso è possibile dire che da tre anni, com’è sotto gli occhi di chi passa quotidianamente, si sta lavorando a ritmi serrati, con interventi molto complessi e problematici, in un fazzoletto di terra dove coesistono autostrada, strada statale, ferrovia e notevole densità edilizia.
Dopo aver sbancato e smaltito i 50mila metri cubi di detriti e ultimata la delicata operazione di messa in sicurezza del costone traballante (ampliando consolidamento e stabilità anche oltre le previsioni), come previsto da settembre si è giunti all’ultimo step, la costruzione delle due gallerie paramassi.
Un tunnel lungo 140 metri circa con una pila, a metà fra le carreggiate, che sosterrà le due gallerie. Vogliamo ringraziare la Protezione Civile Regionale, che ricordiamo cura i lavori, la direzione lavori e i rappresentanti della ditta appaltatrice Cospin di Catania che, nonostante mille difficoltà affrontate, ce la stanno mettendo tutta per terminare, come annunciato, per l’inizio del prossimo anno.
Inoltre,
ci teniamo a far sapere che apprezziamo ogni pungolo critico, anche quelli
interessati che offrono l’opportunità di ribadire che, al netto dei ritardi
post covid che hanno coinvolto tutti i cantieri di Italia
nell’approvvigionamento dei materiali, non esiste alcuna variante alle gallerie
e nessun costo dell’opera è variato rispetto al progetto originario. E ancora,
che non sussiste alcuna emergenza per questo cantiere, che è invece preso a
modello esemplare, in perfetta sicurezza e dove il numero dei lavoratori, in
un’ottica di efficenza ed economia, viene di volta in volta incrementato e
decremento in funzione delle operazioni in atto.
Infine
questa governance, pur rimanendo disponibile al dialogo critico, fa sapere che
continua a non ritenere opportuno replicare ad ulteriori dichiarazioni, spesso
arricchite da pareri personali e informazioni approssimative o errate”.