L’anniversario dell’evento è stata l’occasione per fare il punto sui lavori di ripristino del tratto di autostrada A18 interessato dallo smottamento. La riapertura al traffico sembra prossima
MESSINA – A sei anni dalla frana che nel 2015 si riversò dal costone del torrente San Filippo, sulla carreggiata dell’autostrada A18 in prossimità di Letojanni, si intravede la luce in fondo al tunnel. I vertici di Autostrade Siciliane hanno infatti colto l’occasione dell’amaro anniversario dell’evento, per annunciare che manca poco alla conclusione dei lavori, liberare l’autostrada e riaprire il traffico a pieno regime.
Quella della frana di Letojanni rimane una storia complicata e controversa, che lo stesso governatore, Nello Musumeci, aveva definito “una delle più grandi vergogne” trovate sul tavolo di Palazzo d’Orleans al momento del suo insediamento. Dopo l’evento franoso e per diversi anni a seguire, la frana di Letojanni era rimasta in bella mostra, senza nessun mezzo in azione per spostare gli ammassi riversatisi sulla strada: circa cinquantamila metri cubi di terra, roccia e arbusti, che fortunosamente non provocarono vittime nella notte tra il 4 e il 5 ottobre di sei anni fa.
La storia di questa frana si era ulteriormente aggravata con alcuni fatti legati al malgoverno del Consorzio autostrade siciliane (Cas): il progetto iniziale prevedeva una spesa di nove milioni di euro, che poi erano lievitati a cifre molto più alte, facendo scattare l’allarme della Procura di Messina. L’inchiesta portata avanti dal Tribunale dello Stretto, aveva poi portato al rinvio a giudizio di sei persone, tra i quali vecchi vertici del Cas, l’imprenditore della ditta a suo tempo incaricata per i lavori e i tecnici che erano stati chiamati a dirigerli. Disastro ambientale, peculato e falso in atto pubblico e privato, alcuni dei reati contestati.
Insomma davvero una brutta storia, su cui infine era arrivata una svolta due anni fa, con la nuova aggiudicazione dei lavori (alla ditta Cospin di Catania) e finalmente l’apertura dei cantieri. Dopo aver provveduto a sbancare e smaltire i cinquantamila metri cubi di detriti e ultimato la delicata operazione di messa in sicurezza del costone sovrastante, anche attraverso l’azione dei rocciatori, il mese scorso sono iniziati i lavori per completare l’ultimo step, ovvero la costruzione delle due gallerie paramassi progettate appunto per rimettere in sicurezza l’autostrada in prossimità del costone franato. I tunnel saranno lunghi circa 140 metri e una pila di sostegno, a metà fra le carreggiate, sosterrà le due gallerie. L’intervento è stato finanziato direttamente dalla manovra finanziaria regionale, sotto la supervisione della Protezione civile, per un costo totale di circa 16 milioni di euro. La previsione di consegna lavori era stata fissata a maggio del 2021, ma adesso si protrarrà sicuramente fino alla prossima primavera. Ritardi dovuti alla pandemia per l’approvvigionamento dei materiali, hanno fatto sapere da Autostrade siciliane, ma senza alcuna variante alle gallerie e nessun costo dell’opera rispetto al progetto originario.
“Quest’opera – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – sarà il simbolo della radicale e virtuosa inversione di tendenza nella gestione delle autostrade dell’Isola”. Insieme a tutti gli altri interventi che hanno interessato e continuano a interessare l’intero tracciato dell’A18 Messina-Catania, scenario ogni anno di troppi incidenti, alcuni dei quali mortali.
C’è però anche chi, al contempo, ha espresso dubbi sulla corretta gestione dei lavori. La senatrice del Movimento 5 stelle, Grazia D’Angelo, ha depositato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per tenere accesi i riflettori sul Cas e sulla sicurezza delle autostrade siciliane, in particolare sulla frana di Letojanni dove “il cantiere presenta troppe criticità e i siciliani si aspettavano lo scorso agosto la riapertura di almeno una carreggiata”, ha ricordato la senatrice.
“Il ministro – ha concluso – deve verificare la conformità degli interventi, affinché siano garantiti l’esecuzione dei lavori a regola d’arte e il livello di sicurezza richiesti dalla legge”.
Twitter: @MassimoMobilia