Francesco Pira racconta la generazione dei “Figli delle App” - QdS

Francesco Pira racconta la generazione dei “Figli delle App”

redazione

Francesco Pira racconta la generazione dei “Figli delle App”

giovedì 04 Marzo 2021

Esce l’8 marzo il nuovo libro del saggista e giornalista, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi di UniMe

MESSINA – Ostentano sicurezza, ma vivono tra mille fragilità, nascosti dietro uno smartphone, un tablet o un pc, divisi tra non-comunicazione e iper-comunicazione, tra vita reale e social network, tra riservatezza e voglia di aprirsi al mondo. Nel suo ultimo saggio, “Figli delle App” (in uscita l’8 marzo per Franco Angeli Edizioni) Francesco Pira – professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove è delegato alla Comunicazione dell’Ateneo e coordinatore didattico del master in Social media manager – affronta il delicatissimo tema delle nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti.

“Non sono sicuro – afferma il sociologo – che essere figli delle app sia essere eroi di un sogno. Purtroppo concordo con il pensiero del grande sociologo Zygmunt Bauman che il consumismo tecnologico rischia di trasformarci in individui senza storia e identità”.

“Questa generazione di preadolescenti e adolescenti – spiega Pira – ci mostra come la rivoluzione tecnologica sia ormai compiuta. La tecnologia è parte integrante delle loro vite. Si muovono tra app e dimensione social in un fluire quotidiano h24 di interazioni, produzione di contenuti e creatività e, per la prima volta, l’e-learning è entrato nelle loro vite. Questo libro vuole analizzare le trasformazioni in atto, basandosi sui risultati delle ricerche condotte in 23 anni di studio sull’evoluzione dei modelli comunicativi di preadolescenti e adolescenti prima e dopo l’avvento delle nuove tecnologie e alla digitalizzazione della società. Un percorso tra generazioni che si sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, immersi negli universi social, spesso da soli e che oggi sono gli adulti appena diventati genitori, tutti accomunati nell’evidente dicotomia tra connessione e relazione”.

Il volume è anche l’occasione per condividere i dati dell’ultima ricerca realizzata. Il terzo capitolo è infatti dedicato ai risultati della survey online “La mia via ai tempi del Covid”. Condotta nel periodo aprile–maggio 2020, ha coinvolto in totale 1.858 ragazze e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori che hanno risposto a un questionario online composto da diciassette domande. I dati evidenziano come questi adolescenti rappresentino a tutti gli effetti la prima generazione digitale: quasi il 100% (96,6%) degli intervistati possiede uno smartphone e quasi il 90% (88,8%) ha un computer. Uno degli aspetti di maggiore interesse emerso è quello relativo alla tendenza a isolarsi rispetto all’ambiente familiare. Sempre più dipendenti dal gruppo di pari, hanno vissuto una forte sensazione di isolamento, paura e scoraggiamento, con oltre il 60% degli intervistati che dichiara di avere provato questo sentimento. C’è poi un dato che più di tutti gli altri offre spunti di approfondimento, ed è quello relativo all’eventuale possesso di un profilo social falso. Su 544 risposte ottenute, il 69% ha dichiarato di averlo.

Saggista e giornalista, Pira spiega come siamo passati dalla non-comunicazione, all’iper-comunicazione, alla vetrinizzazione dell’io e sistematica manipolazione, consapevole o meno della realtà, con impatti profondi sulle dinamiche di sviluppo della società nel suo complesso.

“Questo volume – scrive nella prefazione il professor Giovanni Boccia Artieri, ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Urbino, uno dei massimi esperti nazionali e internazionali di dinamiche social – ripercorre le varie tappe di evoluzione e addomesticamento delle tecnologie attraverso la messa a sistema tematica e longitudinale di ricerche e approcci relativi alla sociologia della comunicazione, mostrando le perplessità che di volta in volta ci si è trovati ad affrontare, le soluzioni che si sono proposte e le nuove domande che ne sono scaturite”.

E l’autore sottolinea come il saggio sia nato da “un percorso attraverso generazioni che si sono evolute all’interno di ambienti sempre più tecnologici, spesso da soli, e che oggi sono gli adulti appena diventati genitori, tutti accomunati nell’evidente dicotomia tra connessione e relazione. Un uso della tecnologia che ci mostra come l’intuitività, l’immediatezza siano gli aspetti prevalenti che di fatto sembrano annullare quasi del tutto lo spazio per comprendere il contesto prima di agire. Così, l’azione viene prima della riflessione, che genera una risposta emotiva immediata e mediata dallo schermo”.

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