Vent’anni e più di carcere non l’hanno convinto a cambiare vita. Franco Bonura, l’82enne costruttore mafioso simbolo della potenza di Cosa nostra siciliana, era uscito dal carcere il 13 novembre 2020, ed è tornato subito in attività nell’ambito del suo clan, quello di Uditore-Passo di Rigano, nel cuore di Palermo.
Oggi tra i 19 arrestati a Palermo nell’operazione antimafia della Polizia c’è anche lui, proprio il boss Franco Bonura che dopo essere stato scarcerato sarebbe “risultato particolarmente attivo nella riorganizzazione di una rete relazionale qualificata allo scopo di ribadire la propria forza ed ingerenza, ma anche al fine di condividere i vantaggi economici delle citate iniziative imprenditoriali”.
Chi è Franco Bonura
Capomafia dell’Uditore e costruttore, Bonura è il boss più pericoloso in circolazione a Palermo: ha 82 anni, conosce i segreti più profondi dell’organizzazione, quelli prima e quelli dopo la seconda guerra di mafia del 1981; un tempo era fedelissimo di 𝐓𝐨𝐭𝐮𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐈𝐧𝐳𝐞𝐫𝐢𝐥𝐥𝐨, poi tradì e passò alla corte di 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐑𝐢𝐢𝐧𝐚. Bonura è l’emblema del mafioso che è sempre riuscito a nascondere qualcosa di importante. Al maxiprocesso (1986), in corte d’assise dov’era accusato dell’omicidio dei meccanici Chiazzese e Dominici (1992), al processo Gotha (2006). Oggi sappiamo che ha nascosto relazioni insospettabili e pezzi di patrimonio. Così, grazie a un misterioso aggiustamento del processo (su cui sta indagando la procura di Caltanissetta), ha scansato un ergastolo per gli omicidi a cui partecipò nel 1982 e poi avrebbe anche trovato il modo di intestare ai soliti insospettabili altre ricchezze, si tratta probabilmente di immobili. Di sicuro, la sua famiglia continua a vivere agiatamente nel lussuoso appartamento di via Ausonia. E il figlio di Bonura, Vincenzo, ha anche investito nel settore delle farmacie.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI