Franco Gabrielli “Mafia pianifica già i profitti post-emergenza” - QdS

Franco Gabrielli “Mafia pianifica già i profitti post-emergenza”

Franco Gabrielli “Mafia pianifica già i profitti post-emergenza”

mercoledì 08 Aprile 2020

Secondo il Capo della Polizia potrebbe finanziare crisi di liquidità delle grandi aziende. Possibile una scalata delle imprese pulite in crisi. Da un rapporto Dia del 2019: metà del riciclaggio nel Nord Italia. Un euro riciclato su cinque riciclato nelle province lombarde

ROMA – L’emergenza Coronavirus potrebbe rappresentare una occasione ghiotta a livello mondiale per la malavita organizzata. è quanto ha dichiarato il capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli. Il direttore generale della Pubblica sicurezza lancia l’allarme ai 194 paesi che fanno parte dell’Interpol, spiegando l’imminente pericolo del doping finanziario e del welfare assicurato dalle mafie.

Le organizzazioni mafiose hanno già da tempo investito nelle attività di prima necessità che non sono state bloccate dalle restrizioni da Covid 19 – ha detto Gabrielli – come la filiera agro-alimentare, il settore dell’approvvigionamento di farmaci e di materiale medico-sanitario, il trasporto su gomma, i servizi funebri, le imprese di pulizia, sanificazione e smaltimento di rifiuti. Settori dove non è richiesto un livello particolarmente elevato di specializzazione e i gruppi criminali possono riuscire agevolmente ad offrire servizi a prezzi sicuramente concorrenziali perché le società da loro controllate non rispettano le prescrizioni normative in materia ambientale, previdenziale e di sicurezza sul lavoro”.

Ma secondo Gabrielli la malavita potrebbe dare la scalata alle imprese “pulite” in crisi di liquidità, basandosi sulle analisi svolte in questi giorni in Italia anche dalle voci più autorevoli del mondo della magistratura. “Gli analisti ben pagati delle organizzazioni mafiose sono già al lavoro per individuare le grandi occasioni di profitto conseguenti all’emergenza Covid19 – ha dichiarato Gabrielli – La criminalità organizzata potrebbe sfruttare il momento di difficoltà per insinuarsi nella compagine societaria assicurando il denaro necessario o proponendo prestiti usurai, così che al termine dell’emergenza le associazioni criminali potrebbero aver inquinato l’economia, controllando imprese in precedenza non infiltrate”. Anche le famiglie in difficoltà, i lavoratori precari o stagionali potrebbero rappresentare un ulteriore bacino d’utenza sia per le attività usurarie della malavita, sia come nuova “manovalanza” a basso costo. Nelle regioni del Sud già avviene con l’offerta generosa di buste della spesa e generi di prima necessità”.

Il capo della Polizia ha concluso dicendo che l’organizzazione criminale più pericolosa a livello mondiale è la ‘Ndrangheta contro cui l’Interpol ha messo a punto il progetto mondiale I-Can, che nel dopo emergenza servirà a fermare le sue operazione illecite, catturare il latitanti e sequestrare i patrimoni.

Raffaella Pessina

Metà del riciclaggio nel Nord Italia

Lo scorso anno in un rapporto della Dia furono analizzate 48.658 segnalazioni di operazioni di presunto riciclaggio ed esaminati 229.037 soggetti, di cui 156.177 persone fisiche e 72.860 persone giuridiche.

La selezione ha prodotto 5.826 segnalazioni, di specifico carattere mafioso o con la presenza dei cosiddetti reati spia come impieghi di denaro, estorsione, usura.

I risultati, riferiti al primo semestre 2018, furono sorprendenti rispetto a chi considera la mafia radicata esclusivamente nel Meridione d’Italia.

Il capo della Dia, il generale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Governale rivelò che quasi la metà del riciclaggio è al Nord (25.963 operazioni, il 46,37% del totale), in Lombardia il 20,87% di tutt’Italia.

Un euro riciclato su cinque riciclato nelle province lombarde

Un euro riciclato su cinque, dunque, circola nelle province lombarde. Al secondo posto la Campania (16,58%) seguita da Lazio (11,33%) ed Emilia Romagna (8,82%).

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