Sul tema della Palestina e della guerra a Gaza è intervenuto il leader di Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni che ha ribadito la necessità di riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato palestinese.
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Fratoianni: “Gioia per la pace ma manca lo Stato palestinese”
“Sollievo e gioia, anche noi abbiamo provato questi sentimenti nel giorno in cui la tregua ha interrotto il ciclo della morte, ha fermato il genocidio. Ma perché la tregua si tramuti nella pace mancano oggi troppe cose. In quest’assenza che si sviluppa il territorio della politica ed è qui, signor ministro, che la sua informativa è stata più debole, più fragile. Quello che avremmo ascoltare oggi è che cosa intendete fare nella comunità internazionale, quale iniziativa politica intendete mettere in campo perché la tregua si tramuti in pace, e perché lo faccia mancano i palestinesi, umiliati ed esclusi dal piano, persino dall’immaginazione della loro governance. Manca lo Stato palestinese”. Lo dice Nicola Fratoianni, leader e deputato di Avs, in seguito all’informativa alla Camera del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Che cosa aspetta il governo della Repubblica italiana a riconoscere lo Stato palestinese? Non può esserci ogni volta un domani, un dopodomani, come fate a non capire che il riconoscimento dello Stato palestinese oggi più che mai è condizione essenziale perché il protagonismo di quel popolo possa svilupparsi appieno anche nella costrizione di un percorso di pace – aggiunge -. Perché la tregua si tramuti in pace serve la fine dell’occupazione illegale, la fine del regime di apartheid. Perché ci sia pace bisogna liberarsi di ogni pulsione coloniale. C’è bisogno di memoria e di giustizia, perché dopo due anni di genocidio non può esserci impunità”.
“Ci aspettiamo da parte del governo qualche parola chiara, qualche sprizzo di coraggio perché anche questo ha a che fare con il consolidamento di un percorso di pace, come per la liberazione di Marwan Barghuthi. Se volete una leadership palestinesi con cui interloquire, in grado di costruire unità allora battetevi per la sua liberazione”, conclude Fratoianni.

