Frecciabianca flop in Sicilia, 441 minuti di ritardo in otto giorni - QdS

Frecciabianca flop in Sicilia, 441 minuti di ritardo in otto giorni

Frecciabianca flop in Sicilia, 441 minuti di ritardo in otto giorni

domenica 05 Dicembre 2021

Ben 441 minuti di ritardo tra Palermo, Catania e Messina. Gli otto giorni di monitoraggio del comitato pendolari siciliani per quanto riguarda il “Frecciabianca”, hanno svelato il flop

Ben 441 minuti di ritardo tra Palermo, Catania e Messina. Gli otto giorni di monitoraggio del comitato pendolari siciliani per quanto riguarda il  “Frecciabianca”, hanno svelato che il treno presentato qualche settimana fa dalla Regione, già criticatissimo, non ha rispettato nemmeno gli standard di puntualità.

Il monitoraggio

E c’è di più: su 400 treni monitorati in tutto, in molte altri occasioni si sono verificati ritardi e disservizi.

“Abbiamo voluto effettuare un monitoraggio su alcune relazioni ferroviarie (principalmente tra Messina, Catania e Siracusa) in considerazione del perdurare dei disagi/disservizi dovuti alla cancellazione e ai ritardi di alcuni treni per dei problemi alla circolazione e alla gestione dei bus sostitutivi (Lentini-Catania-Fiumefreddo-Alcantara-Alì Terme, Messina Centrale, etc.)”, racconta il presidente del comitato, Giosuè Malaponti.

“La storia dei ritardi e delle cancellazioni oramai si ripete in continuazione in questi ultimi mesi. Ritardi dovuti alle condizioni meteo, ritardi dovuti a guasti al materiale rotabile, ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura, ritardi dovuti al troppo caldo in estate (binari roventi), ritardi dovuti agli incendi lungo il sedime ferroviario e altri ritardi dovuti a fatti occasionali (ostruzioni varie lungo linea). Qualsivoglia sia la natura dell’interruzione alla normale circolazione ferroviaria, comunque comporta grossi problemi per i pendolari. Enormi ritardi, perdite di coincidenze con altri mezzi pubblici, perdite di ore di lavoro da recuperare e di studio”, continua Malaponti.

Le interruzioni alla circolazione ferroviaria per problemi tecnici all’infrastruttura o per fatti esterni e/o ambientali si possono anche accettare, ma ultimamente sono diventate davvero troppo frequenti (vedi i mesi di ottobre e novembre), dice il comunicato.

“Interruzioni che danneggiano principalmente il gestore del trasporto, in questo caso Trenitalia Spa, ma chi ne piange le conseguenze sono sempre gli utenti e a maggior ragione chi del trasporto ferroviario ne ha fatto il principale mezzo per i propri spostamenti sia per lavoro, per studio o altro e che si trova a recuperare ore di lavoro per i continui ritardi – dice Malaponti -. Teniamo a precisare che è la Regione Siciliana, in qualità di committente, a pagare il trasporto ferroviario dalla sottoscrizione del Contratto di Servizio 2017-2026 firmato a maggio del 2018 con una spesa di 112 milioni di euro l’anno”.

Le richieste

Le richieste? “Riteniamo doveroso portare a conoscenza dell’assessore ai trasporti, On. Marco Falcone, dimostratosi sensibile alle problematiche dei pendolari chiedendo di far fare chiarezza sui quesiti posti e di convocare un tavolo tecnico così come concordato un anno fa (23/09/2020), per riprogrammare cercando di ottimizzare al meglio gli attuali 11 milioni di km-treno – dice Malaponti -. Avevamo, inoltre, chiesto da diversi anni la riorganizzazione dei 65 treni festivi/domenicali che non assicurano ai pendolari abbonati e/o turnisti di poter raggiungere i luoghi di lavoro nella fascia pendolare 6.00/9.00; di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Messina con i treni in partenza per Catania e Siracusa e con il servizio metropolitano di Giampilieri; di programmare le coincidenze con i treni in arrivo da Palermo nella stazione di Catania con i treni in partenza per Messina e Siracusa; la programmazione dei treni da e verso Catania Aeroporto perché allo stato attuale è un servizio accomodato”

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