Milano, 18 set. (askanews) – “Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori” ha festeggiato a Udine i 25 anni di attività. Nato nel 2000 per dare voce unitaria alla ristorazione regionale e valorizzare l’enogastronomia come leva turistica, il Consorzio riunisce oggi 25 ristoratori, 24 vignaioli e distillatori, 16 artigiani del gusto e 8 partner tecnici. Dal mare Adriatico alle Alpi, ciascun ristoratore reinterpreta la cucina friulana secondo il proprio percorso, affiancato da produttori e artigiani che condividono l’obiettivo di raccontare il territorio.
Nella celebrazione ospitata dalla Fondazione Friuli è stato presentato un video e un magazine che ripercorrono la storia dell’associazione. “L’augurio che ci facciamo celebrando i nostri 25 anni non è tanto di realizzare i nostri sogni, quanto di continuare a sognare” ha detto il presidente Walter Filiputti, ricordando che “l’impegno è stato, e sarà sempre, quello di dare alla tradizione un futuro mantenendo salde le radici”.
In 25 anni il Consorzio ha realizzato circa un milione di assaggi, 185 eventi in 83 località (111 in Friuli Venezia Giulia, 22 in Italia, 47 all’estero), oltre 2.000 ricette originali, più di 35.000 bottiglie stappate e 1.383 presenze di vignaioli, artigiani e partner nei menù.
Lo studio della SDA Bocconi ha individuato nella capacità di “mettersi insieme in nome del territorio” la chiave del successo, rilevando che il cambiamento più significativo è stato di mentalità: superare la rivalità tra imprenditori individualisti per costruire un progetto collettivo.
Fin dalla Carta di fondazione sottoscritta da 20 ristoranti, la componente territoriale è stata il motore del progetto, che ha trovato il sostegno di istituzioni locali come le Camere di Commercio di Udine e Pordenone-Udine, Promoturismo e diversi Comuni. L’attività culturale si è tradotta in pubblicazioni: nel 2003 il libro “Friuli Via dei Sapori”, tradotto in sei lingue, nel 2011 “I Solisti del Gusto” in tre lingue e nove “Monografie golose” distribuite in 20.000 copie.
Il futuro guarda alla formazione. A inizio 2025 il Consorzio ha avviato una collaborazione con l’ITS Academy di Udine, presieduto da Paola Perabò e diretto da Ester Iannis, per istituire un corso di formazione superiore per la ristorazione, che partirà nell’anno accademico 2026/2027. “Non potevamo immaginare compleanno migliore” ha dichiarato Filiputti.
Nella stessa occasione è stata annunciata un’iniziativa culturale con Angelo Floramo e Sabina Francescatto: i 25 chef del Consorzio reinterpreteranno in chiave contemporanea le ricette del manoscritto guarneriano “Liber Dietarum Universalium” di Isaac Iudaeus del XII secolo.
Diversi interventi istituzionali hanno sottolineato il valore del percorso. Bruno Malattia, presidente della Fondazione Friuli, ha ricordato che “da soli si va più veloci, ma insieme più lontano”, citando Eliot sulla cultura del cibo come parte essenziale della vita. Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, ha definito il Consorzio “biglietto da visita della regione e promotore di un turismo lento e consapevole”, sottolineando l’importanza dell’alta formazione per le nuove generazioni. L’assessore regionale Sergio Emidio Bini ha evidenziato la “capacità di fare sistema come squadra di campioni al servizio di un progetto collettivo”, che ha collocato la ristorazione di qualità al vertice della promozione turistica del Friuli Venezia Giulia. Magda Antonioli, presidente dell’Osservatorio nazionale del turismo, ha analizzato i trend emergenti dell’enogastronomia, indicando la necessità di un approccio di filiera centrato su tipicità, sostenibilità e competenze.
Tra i vignaioli e distillatori del gruppo figurano Albino Armani, Castello di Spessa, Conte D’Attimis Maniago, Dario Coos, Di Lenardo, Edi Keber, Ermacora, Eugenio Collavini, Forchir, Gradis’ciutta, Jermann, La Viarte, Livio Felluga, Livon, Marco Felluga Russiz Superiore, Nero Magis, Nonino Distillatori, Pascolo, Petrussa, Picech, Sirch, Venica & Venica, Vistorta e Zidarich.

