La società, negli anni 2015 e 2016, avrebbe utilizzato fatture false per oltre 5 milioni di euro: cinque gli indagati
Disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro, corrispondente al profitto dei reati tributari contestati, sono state sequestrate dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo a una società operante nel settore dei trasporti con sede a Carini. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dal gip del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura.
False fatture
Secondo quanto emerso dalle indagini, la società, negli anni 2015 e 2016, avrebbe utilizzato fatture false per oltre 5 milioni di euro. Al vaglio, in particolare, i rapporti con una cooperativa alla quale erano stati esternalizzati, in regime di monocommittenza, i servizi di ritiro, trasporto e consegna pacchi per conto terzi. L’azienda avrebbe stipulato contratti di appalto simulati per giustificare le prestazioni dei lavoratori che di fatto erano veri e propri dipendenti della società di trasporti. L’unico rischio d’impresa assunto dalla cooperativa, sottolineano gli investigatori, “è stato quello inerente al governo “formale” del rapporto di lavoro dipendente (le buste paga) poiché, di fatto, la gestione “effettiva” del personale, della logistica e dei mezzi tecnici era tutta demandata all’impresa di trasporti”.
Indagati gli amministratori
Il meccanismo permetteva di abbattere illecitamente il reddito imponibile della società di trasporti, attraverso la contabilizzazione da parte di quest’ultima di costi fittizi e l’indebita detrazione dell’Iva, concentrando sulla cooperativa tutti gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali. I due amministratori pro-tempore sono stati segnalati per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il provvedimento cautelare ha posto sotto sequestro disponibilità finanziarie fino alla concorrenza delle imposte evase (Ires e Iva) pari ad euro 1.035.954.