Fumata bianca, è stato eletto il nuovo Papa: è il cardinale Prevost, sarà Leone XIV - QdS

Fumata bianca, è stato eletto il nuovo Papa: è il cardinale Prevost, sarà Leone XIV

Fumata bianca, è stato eletto il nuovo Papa: è il cardinale Prevost, sarà Leone XIV

Redazione  |
giovedì 08 Maggio 2025

Fumata bianca alle 18.08. Alla quarta votazione e con la terza fumata del comignolo, è stato eletto il nuovo Papa. Campane a festa a San Pietro.

Fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina. Il Conclave ha eletto il 267esimo Papa della storia della Chiesa cattolica. Ora i fedeli attendono di conoscerne il nome e di ricevere la sua prima benedizione Urbi et Orbi. 

Il rituale

L’ultimo dei cardinali diaconi chiama nell’aula dell’elezione il segretario del Collegio dei cardinali, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie e due cerimonieri; quindi il cardinale decano (Re non è in Conclave avendo 91 anni) o il primo dei cardinali per ordine e anzianità, a nome di tutto il Collegio degli elettori chiede il consenso dell’eletto con queste parole: ‘Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem? (Accetti la tua elezione canonica?). E, appena ricevuto il consenso, gli chiede: ‘Come vuoi essere chiamato?’ Allora il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due cerimonieri, redige un documento con l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome che ha deciso di assumere.

L’accettazione

Dopo l’accettazione, l’eletto che abbia già ricevuto l’ordinazione episcopale, è immediatamente Vescovo della Chiesa Romana, Papa e capo del Collegio episcopale. I cardinali elettori si accostano al nuovo eletto per prestare atto di ossequio e di obbedienza. Successivamente si rendono grazie a Dio, e il primo dei cardinali diaconi annuncia al popolo in attesa l’avvenuta elezione e il nome del nuovo Papa che, subito dopo, dalla Loggia di San Pietro, imparte la sua prima benedizione Urbi et Orbi. Nascosta tra i sacri corridoi della Cappella Sistina, si cela un piccolo ambiente carico di significato e silenzio: la cosiddetta Stanza delle Lacrime.

“Habemus Papam”

È qui che, subito dopo l’elezione, il nuovo Pontefice si ritira per raccogliersi prima di apparire al mondo con il celebre annuncio “Habemus Papam”. Ufficialmente conosciuta come la ‘Sala del Pianto’ o Sacrestia Pontificia, questa stanza prende il nome popolare dalle lacrime che molti papi, sopraffatti dall’emozione e dal peso del compito ricevuto dai cardinali, hanno versato varcandone la soglia. Un luogo di passaggio brevissimo, eppure colmo di intensità spirituale. Al suo interno, la semplicità prevale sull’opulenza: una scrivania, alcune sedie, uno specchio e tre vesti papali di diverse taglie: bianca, semplice, simbolo dell’universalità della missione. Ad attendere il pontefice, anche l’Anello del Pescatore e il camauro bianco, insieme al personale della sacrestia pronto ad assisterlo con discrezione e rispetto.  

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