La vertenza sanità con riferimento alle questioni che riguardano il personale; dal precariato alle carenze di organico da colmare per dare efficienza al sistema; le vertenze del part -time involontario negli enti locali e della copertura previdenziale per gli anni di precariato svolti. Fino al rilancio dell’iniziativa nel Terzo Settore. Sono tra le priorità di Francesco Fucile, nuovo segretario generale della Funzione Pubblica della Cgil Siciliana. Fucile è nato a Messina ed è stato eletto all’unanimità dall’assemblea regionale del sindacato. Subentra a Gaetano
Agliozzo, eletto di recente vice presidente dell’“Ebas”. Funzionario dell’Agenzia Dogane e Monopoli, Fucile è impegnato con la Fp Cgil dal 1996, prima come Rsu e per ultimo come segretario della Fp di Messina ed è componente della segreteria regionale. Il nuovo segretario
regionale della Fp divide il suo impegno tra il posto di lavoro e l’incarico sindacale. Lo abbiamo intervistato.
La vertenza Sanità
Segretario, lei ha individuato tra le priorità, la vertenza sanità e in particolare la carenza di organico. Quali sono i primi interventi che la Funzione Pubblica Cgil Sicilia intende portare avanti per sollecitare nuove assunzioni e stabilizzazioni?
“Noi partiremo da una grande campagna di ascolto dei lavoratori della sanità per comprendere, nell’ambito delle differenze territoriali che esistono tra le nove province, quali sono le emergenze e una volta individuati i punti chiave, riteniamo che il nostro intervento debba soprattutto essere mirato al fatto che le dotazioni organiche vengano completate tutte e che il percorso del precariato e tutti i percorsi che possano portare ad una stabilizzazione debbano essere messi in campo e attuati senza particolari rallentamenti”.
Il terzo settore
Lei ha parlato di rilanciare l’iniziativa nel Terzo Settore. In che modo intendete mettere in atto questo proposito? “Noi siamo convinti, dai dati che abbiamo e dalle analisi che la Cgil nazionale ha realizzato con la Funzione Pubblica nazionale, che i contratti che afferiscono al grande ambito del Terzo Settore o comunque al più grande e più ampio ambito sociosanitario e che vengono applicati ai lavoratori, in Sicilia siano veramente tanti. Incubano numeri importanti di lavoratori e noi qui vogliamo muoverci perché vediamo che questo mondo, questa realtà, intercetta maggiormente le fragilità che esistono tra i cittadini. Quindi attueremo una grande campagna di ascolto rivolta anche a questo grande bacino di addetti che sicuramente nel tempo, secondo le nostre proiezioni, aumenterà notevolmente”. Sotto quali aspetti vorreste intervenire nello specifico?
“Vorremmo comprendere come dare una mano al settore sotto il profilo delle tutele collettive e a questo proposito abbiamo già in programma il 31 un presidio sotto l’Assessorato per il rinnovo del contratto Anaste. Scendendo poi più nel dettaglio, relativamente alle istanze individuali dei lavoratori di questo settore, vorremmo comprendere come potere intervenire anche nei rapporti che abbiamo con le istituzioni e nell’ambito dell’Osservatorio Paritetico, istituito presso la Regione Sicilia e di cui siamo componenti, per intervenire in maniera fattiva in un settore che, secondo noi, sarà il punto chiave dei prossimi 10 anni in termini di contratti e di lavoratori impegnati”.
I giovani e il sindacato
Pensa che i giovani debbano avere maggiore rappresentanza negli organismi dirigenti del sindacato? Se sì in che modo concretamente? “Assolutamente sì e in un modo fattivo. Noi dobbiamo riuscire a trasferire alla platea dei dipendenti dei servizi pubblici neoassunti, la passione per l’attività sindacale, perché il nostro è un mestiere che si può fare solamente se riesci a percepire i grandi bisogni che esistono e ci devi mettere tanta passione. Quindi, per noi è necessario avere il contributo delle giovani leve ma vogliamo che sia un contributo attivo e fattivo negli organismi e nei ruoli che si devono ricoprire e non di partecipazione passiva anagrafica”.

