Furto ai tempi dei Ferragnez - QdS

Furto ai tempi dei Ferragnez

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Furto ai tempi dei Ferragnez

Giovanni Pizzo  |
domenica 11 Settembre 2022

Nessuna accusa contro i Ferragnez né con i social ma la nuova antropologia culturale del mondo Instagram è sconvolgente.

Premetto che non ce l’ho con Chiara&Fedez, né con i social che uso frequentemente, ma la nuova antropologia culturale del mondo Instagram mi sconvolge alquanto. Andiamo ai fatti: stamattina all’alba nella casa dove abita mio figlio è avvenuto un furto. Un ladro è entrato dal balcone, la casa è al primo piano, ed è passato dalla porta finestra lasciata aperta con una giornata che rasentava i 40° gradi. Ha cominciato a rovistare nelle stanze e ha rubato gioielli, orologi, tablet, Playstation, poi probabilmente accorgendosi della presenza di mio figlio in casa è andato via, portandosi un trolley dove ha messo la refurtiva. Il palazzo ha delle telecamere e, nonostante lui cercava di nascondersi, in un’immagine viene inquadrato, per cui la Polizia ha identificato il ladro già noto alle Forze dell’Ordine. E qui arriva il vero focus della storia. Facendo un controllo sui social il sospetto ladro diventa palese. Pubblica sui social un video in cui, su un sottofondo di musica neomelodica napoletana dal sound magrebino, fa vedere tutta la refurtiva, vantandosi del furto. Io onestamente rimango basito. Nessun ladro dei miei tempi cercava di evidenziarsi, anzi il concetto era negazione fino alla morte e omertà. La Polizia invece mi riferisce che è una prassi che si va via via diffondendo. In parte per trovare acquirenti sul web, non ci sono più i ricettatori di una volta, in parte perché devono mostrare la propria forza e abilità. Questo gli consente di crescere nell’immaginario collettivo, anche criminale, ma non solo, diventare un protagonista sulla piattaforma social, ci sono likes e visualizzazioni che crescono. Assume una connotazione di fuoriuscita dall’anonimato tramite un’impresa, per quanto non ha rubato nel Palazzo del Topkapi. Non arriverà certo alla notorietà dell’uomo che si è introdotto a Buckingham Palace e parlò con The Queen, Dio l’abbia in gloria, e avrà certamente meno visualizzazioni di Leone il figlio della nostra coppia reale italiana. Il dato è che non siamo più una Repubblica fondata sul lavoro, ma sul Web. La Giustizia italiana prenderà questo adattato, i disadattati forse siamo noi altri, al sistema e la refurtiva sarà restituita? Lo sapremo solo vivendo. La brutta esperienza rimane per mio figlio, non da sicurezza alla propria vita che qualcuno ti entri in casa mentre dormi. Una volta si dava la colpa della maggior parte dei furti ai tossicodipendenti. Drogati si diceva, dei reietti dalla società. Oggi i furti li fanno coloro che sono più inseriti nella Nuova Società Telematica. I Ferragnez mi scusino se li ho tirati in ballo, ma la Repubblica del Web mi sconforta.
Così è se vi pare.

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