Furto alla Masseria Bongiovanni, bene confiscato alla mafia - QdS

Infissi da 20mila euro rubati alla Masseria confiscata alla mafia, scatta denuncia

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Infissi da 20mila euro rubati alla Masseria confiscata alla mafia, scatta denuncia

Redazione  |
mercoledì 19 Aprile 2023

I carabinieri sono intervenuti alla "Masseria Bongiovanni" in seguito alla segnalazione del direttore del cantiere edile incaricato della ristrutturazione della struttura.

I carabinieri della stazione di Granieri hanno denunciato un 32enne di Caltagirone perché ritenuto responsabile del reato di furto aggravato ai danni della “Masseria Bongiovanni“, bene confiscato alla mafia.

Ecco il bilancio dell’intervento dei militari dell’Arma, in seguito alla segnalazione giunta tramite il numero d’emergenza 112 da parte del direttore del cantiere edile incaricato della ristrutturazione della struttura.

Furto alla Masseria Bongiovanni, l’arrivo dei carabinieri

I militari dell’Arma sono intervenuti alla “Masseria Bongiovanni”, bene confiscato alla mafia e appartenuto a Pietro Rampulla, coinvolto nella strage di Capaci e noto per aver confezionato l’ordigno che ha causato la morte del giudice Falcone e della sua scorta. Tale masseria venne ceduta dall’Agenzia per i beni confiscati alla mafia al Comune di Caltagirone, per destinarlo a Centro di accoglienza per donne vittime di violenza, e dato in gestione alla Caritas Diocesana locale.

I militari operanti, al termine del sopralluogo effettuato e sulla base di quanto riferito dal titolare dell’impresa edile – allarmato per l’assenza degli infissi appena montati sulla “Masseria Bongiovanni”, anche in ragione del loro valore stimato in circa 20.000 euro – si sono messi immediatamente alla ricerca della refurtiva.

La denuncia

Nel corso delle ricerche di tracce del reato e dei responsabili, che hanno interessato i luoghi nelle immediate vicinanze, i militari hanno individuato delle parti di guarnizioni in un casolare di campagna di proprietà di un giovane di Caltagirone. Il titolare dell’impresa edile le ha immediatamente riconosciute come provenienti dagli infissi mancanti.

I carabinieri hanno rintracciato il 32enne che, giunto al suo casolare, alle domande incalzanti dei militari relativamente al materiale trovato nella sua proprietà, ha ammesso le proprie responsabilità sul furto.

Il giovane, forse per evitare più gravi conseguenze giudiziarie, ha indicato anche il luogo in cui erano stati nascosti gli infissi: una sezione del Bosco di Santo Pietro, caratterizzata da una fitta vegetazione dove gli infissi sono stati effettivamente trovati e poi restituiti al legittimo proprietario.

Infine, nel corso della medesima attività i Carabinieri hanno accertato che nel casolare il 32enne usufruiva di energia elettrica gratis, avendo effettuato il classico “bypass” di allaccio abusivo diretto alla rete elettrica pubblica con cavi che, partendo dal suo casolare, giungevano al palo della luce dell’Enel.

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