L’Unione europea ha dato il via libera alla tecnologia nucleare della fusione in sostituzione di quella vecchia, denominata fissione. Cosicché, dal punto di vista formale, l’energia nucleare è diventata “verde”.
Molti hanno sbandierato la notizia relativa alla fusione come se essa fosse un scoperta recente della ricerca. In effetti, essa ha ottant’anni di vita, ma avendo comportato enormi difficoltà nel processo di studio, fino a oggi non è approdata a risultati concreti.
Tuttavia, vi sono degli impianti che hanno cominciato a funzionare con questa tecnologia, il che comporta la previsione che non è lontano il momento in cui si potrà diffondere a macchia d’olio.
La tecnologia nucleare di fusione non soltanto ha il vantaggio di produrre l’energia in loco, ove è insediata la centrale, ma ha un secondo non indifferente pro che pochi hanno scritto. Vediamo di che si tratta.
Come non è noto al vasto pubblico, le scorie radioattive dei precedenti processi produttivi di energia attraverso la fissione devono essere immagazzinate a grande profondità sottoterra e in ambienti chiusi con pareti di cemento spesse moltissimi metri, in appositi contenitori blindati che evitino qualunque contaminazione esterna.
Ebbene, in che cosa consiste la novità? Nel fatto che il processo nucleare di produzione di energia con la fusione potrebbe cominciare a utilizzare tali scorie al fine di completare la circolarità della produzione.
Dobbiamo ricordare che l’insipienza umana ha portato a sfruttare al massimo le risorse naturali esistenti, considerando i rifiuti come materiale da disperdere nell’ambiente, non da riutilizzare. Questo dissennato comportamento, dal dopoguerra a oggi, vi è stato anche negli Stati Uniti, che, dopo la guerra di secessione del 1865, di conflitti sul loro territorio non ne hanno avuti più.
Però, gli Usa hanno partecipato a guerre che si sono svolte in altre parti del mondo, come Europa e Asia, tanto che sono stati denominati “i guardiani dell’umanità”. Mentre dovrebbero essere denominati i “driver” dell’economia mondiale.
Proprio perché occupati da altre finalità e dal fatto di avere investito immense quantità di risorse finanziarie in armamenti, navi da guerra, aerei e altro, la Ricerca negli Usa e nel resto del mondo ha ricevuto poche risorse e quindi ha rallentato notevolmente. Per conseguenza, non sono stati messi a punto processi produttivi per utilizzare l’immensa quantità di anidride carbonica emessa nell’atmosfera dalle grandi imprese e, appunto, le scorie radioattive del processo di fissione.
Sembra, tuttavia, che la situazione sia in lenta evoluzione, per cui, finalmente, la Ricerca è indirizzata a completare la circolarità dei cicli economici e quindi a utilizzare i rifiuti: per quanto riguarda quelli delle popolazioni, attraverso moderni impianti di termocombustione; per quanto riguarda le scorie radioattive, con questo nuovo processo di fusione. E si comincia a intravedere un percorso per quanto riguarda l’utilizzo della CO2 come energia.
Non sappiamo se tali innovazioni troveranno concretizzazione in tempi ragionevolmente brevi. Probabilmente passeranno molti anni per mettere a punto i processi produttivi prima indicati, a eccezione dei termocombustori, che ormai sono diffusi un po’ ovunque, tranne che nell’Italia meridionale.
Non soltanto quindi l’utilizzo di rifiuti aiuterà a trovare soluzioni riguardo la produzione di energia, ma sarà un modo per cominciare a disinquinare l’ambiente, dall’atmosfera al sottosuolo.
È importante sottolineare che oltre a trasformare i rifiuti, occorre ridurli alla base, per esempio eliminando gli imballaggi inutili, riciclando, riutilizzando, riducendo la frenesia del consumo e così via.
Se l’umanità avesse buonsenso, anziché seguire la strada dell’egoismo, dovrebbe andare sulla via del miglioramento degli ecosistemi e dell’ambiente, essenziali per la vita e il benessere delle popolazioni. Purtroppo l’egoismo fino a oggi è prevalso, ma ciò non toglie che esso possa lasciare il posto alla ragionevolezza delle persone che lavorano per il Pianeta.