Galvagno: "Gravi i fatti di Paternò, impegno comune per fermare violenza" - QdS

Galvagno: “Gravi i fatti di Paternò, impegno comune per fermare violenza”

Galvagno: “Gravi i fatti di Paternò, impegno comune per fermare violenza”

Redazione  |
sabato 17 Maggio 2025

"La scia di violenza che sta interessando le città - aggiunge Galvagno - ci impone di fare la nostra parte"

Sui recenti fatti di cronaca di Paternò, in provincia di Catania, si è espresso anche il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno. Infatti, nelle ultime ore si sono verificate aggressioni e molestie subite da alcune minorenni, avvicinate da un cittadino nordafricano, che avrebbe tentato di baciarle.

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Galvagno: “Ringrazio le forze dell’ordine per il pronto intervento, momento di riflessione per la nostra comunità”

“Sono profondamente addolorato per quanto avvenuto ieri a Paternò, nelle stesse strade dove sono cresciuto e faccio fatica a trovare le parole per descrivere il mio stato d’animo dopo un episodio così grave. Desidero ringraziare le forze dell’ordine per il loro pronto intervento e voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà alle ragazze e alla signora che hanno subito un trauma molto forte. È importante che ci sia un momento di riflessione su quanto sta accadendo nelle nostre comunità”. A dirlo è il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, dopo l’aggressione e le molestie subite da alcune minorenni che sarebbero state avvicinate da un cittadino nordafricano, che avrebbe tentato di baciarle. Le ragazzine sono riuscite a mettersi in salvo e solo l’intervento dei carabinieri ha sottratto l’uomo al linciaggio della folla.

“La scia di violenza che sta interessando le città – aggiunge Galvagno – ci impone di fare la nostra parte. Tutti, a partire da chi riveste ruoli istituzionali, dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente più sicuro, migliore. Anche per queste ragioni spiace, in particolare, che il sindaco di Paternò mi chiami in causa con un video social a fatti compiuti, senza avere mai sentito il bisogno di confrontarsi per provare a capire insieme le cause di così tanto malessere. Ciò che poteva succedere, è accaduto e solo dopo c’è chi si sveglia e si batte la mano sul petto. Non mi sottrarrò mai al lavoro né al confronto – conclude il presidente dell’Ars -. Invito tutti a unirsi a me in questo sforzo, per costruire una comunità più solida e più rispettosa, dove tutti possano sentirsi al sicuro e protetti”.

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