Indetta gara per il restauro della Cattedrale di Sant'Agata a Catania

Per la cattedrale di Sant’Agata è tempo di restauro: via alla gara da 5 milioni di euro

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Per la cattedrale di Sant’Agata è tempo di restauro: via alla gara da 5 milioni di euro

Simone Olivelli  |
lunedì 26 Agosto 2024

I lavori dureranno tre anni e interesseranno diverse parti dell'edificio religioso catanese: ecco i dettagli.

Cinque milioni di euro e poco più di tre anni per il restauro della facciata principale, comprensiva di cancelli e balaustre, della cattedrale di Sant’Agata di Catania e la pavimentazione interna. Sono le risorse e il tempo messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture per uno dei simboli – non solo religiosi – del capoluogo etneo.

Il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche Sicilia-Calabria ha da poco pubblicato una gara per l’affidamento di un appalto integrato che prevede sia lo sviluppo della progettazione, al momento ferma al livello di fattibilità tecnica, che l’esecuzione delle opere.

Indetta gara per il restauro della Cattedrale di Sant’Agata a Catania

La promessa è quella di riqualificare l’edificio religioso aperto per la prima volta nel 1094, per poi svilupparsi e cambiare volto diverse volte anche per l’esigenza di fronteggiare i danni causati dalle calamità naturali, come nel caso del terremoto del 1693, e farlo nel pieno rispetto del valore artistico e religioso dei luoghi.

Considerata la particolarità e la varietà degli interventi che dovranno essere realizzati, la gara d’appalto verrà aggiudicata tenendo conto soprattutto delle proposte tecniche che verranno avanzate dai partecipanti. Per presentare le offerte ci sarà tempo fino al 25 settembre e l’importo a base d’asta – suscettibile dunque di ribasso economico – è di 3.943.223,48 euro.

Il progetto

“Gli interventi proposti hanno come finalità l’eliminazione dei fenomeni che alimentano le patologie di degrado presenti sulle superfici: della facciata principale, balaustrata e cancelli esterni, pavimentazione interna e pavimentazione del sagrato – si legge nella relazione generale che accompagna il bando di gara –. Il progetto è orientato alla conservazione e alla protezione degli elementi architettonici. La volontà è quella di recuperare un livello di leggibilità degli elementi commisurato agli attuali livelli di usura delle superfici”.

Per quanto riguarda i lavori sugli apparati marmorei della pavimentazione della Cattedrale di Catania è previsto che le lastre vengano smontate e catalogate, per poi intervenire su ognuna con le accortezze del caso. “Le lastre saranno accatastate nel luogo adibito a deposito provvisorio previa numerazione e documentazione fotografica – viene specificato – L’intervento si eseguirà con particolare cura, esclusivamente a mano e con l’ausilio di piccoli utensili. Si procederà con la pulitura della superficie retrostante delle lastre divelte per eliminare gli strati di calce, mediante spatole, spazzole di saggina, avendo cura di non alterare il supporto sottostante”.

Il gruppo di professionisti che si è occupato del primo livello di progettazione ha stabilito che “i marmi policromi della facciata presentano una patina di depositi e croste formatesi negli anni – si legge nella relazione –. Alcune lastre si presentano lesionate e distaccate dal paramento murario, nei casi di maggior degrado la frattura e il distacco hanno prodotto una lacuna nel rivestimento. Nelle porzioni sommitali e nei punti di maggior ristagno di acqua si è sviluppato materiale biologico e vegetazione con conseguente variazione superficiale dell’aspetto del materiale”. A necessitare di interventi di pulitura, reidratazione e ripristino saranno anche i portoni lignei dell’ingresso della Cattedrale, ma si interverrà anche sulle statue della facciata e del recinto esterno che “hanno problematiche differenti legate soprattutto alla loro posizione rispetto al fabbricato”.

A essere stato indagato è stato anche lo stato di conservazione della balaustrata che incornicia la struttura esterna della cattedrale. “Ha una pesante cortina di deposito superficiale aggravata in molti punti da incrostazioni tenaci. In diversi punti – si legge – la continuità del rivestimento è compromessa da lacune e distacchi delle lastre di marmo. Lo stato di conservazione è precario in molte porzioni e nei tratti più a contatto col transito dei turisti in prossimità della piazza”.

Le richieste dell’Arcidiocesi

Nella fase di rilascio dei pareri e delle autorizzazioni, a confluire nel fascicolo raccolto dal Ministero delle Infrastrutture sono state anche le richieste dell’Arcidiocesi di Catania inerenti la necessità di avere a disposizione la cattedrale in specifiche giornate legate al calendario liturgico. In una nota inviata a luglio da monsignore Vincenzo Branchina, in qualità di vicario generale dell’Arcidiocesi, sono elencati gli eventi in cui dovrà essere garantita l’ingresso in chiesa da almeno uno dei tre portali: “Tutti i sabato pomeriggio, tutte le domeniche per l’intero giorno, nei giorni della Settimana santa, in occasione delle feste dell’Assunta e Sant’Agata dal 15 al 17 agosto, in occasione della festa del beato cardinale Dusmet il 25 settembre, l’8 dicembre in occasione della festa dell’Immacolata, in occasione della festa di Sant’Agata dal 30 gennaio al 12 febbraio, in occasione delle celebrazioni del Natale (24, 25, e 31 dicembre, 1 e 6 gennaio)”, ha scritto monsignor Branchina.

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