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Gaza: Ue impotente, inutile e irresponsabile

Gaza: Ue impotente, inutile e irresponsabile
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Israele e i miliardi nelle armi

Il disastro che i nostri mezzi di informazione ci riportano oggigiorno è sotto gli occhi di tutti e riguarda le condizioni disumane in cui si trovano i due milioni di palestinesi che hanno avuto la sventura di nascere nella Striscia di Gaza.
La situazione è talmente grave che sembra surreale. I mezzi di informazione della stampa occidentale ci dicono che ci sono seimila camion con aiuti umanitari alla frontiera che non possono entrare. Netanyahu non ha fornito alcuna spiegazione di fronte a questo divieto.
Altro fatto gravissimo: continuano i bombardamenti su tutto quel territorio, seppure in modo selezionato. Anche questo non è stato spiegato dal nuovo “dittatore” di Israele. Scriviamo “dittatore” perché sembra quasi che in quel Paese sia in vigore la legge marziale, per cui è come se tutte le norme democratiche fossero state sospese a tempo indeterminato, cioé fino a quando la guerra finirà.

A prima vista sembrerebbe che Netanyahu (e non Israele) e la sua cricca vogliano ammazzare letteralmente tutti i palestinesi che vivono nella Striscia. Ma per quanto si possa essere crudeli, non ci sembra possibile una cosa del genere. E allora perché c’è questa sistematica distruzione di palazzi, strutture, infrastrutture e ogni altro elemento che serve alla popolazione? E ancora, perché questo sistematico bombardamento sulla popolazione inerme, che non ha rifugi antiaerei e quindi muore sotto le bombe?
Tante domande irrisolte, che non vengono spiegate dalla stampa occidentale e neanche da altri mezzi di informazione. Insomma, i commentatori di quella guerra brancolano nel buio e quindi continuano a esprimere opinioni a casaccio, seppure apparentemente ragionevoli, ma che non sappiamo se siano vicine alla realtà.

La verità è che nessuno sa niente, salvo un dato inoppugnabile e cioè che Israele sta consumando ogni giorno miliardi di dollari in armi di ogni genere: apparati cibernetici e digitali, missili, proiettili, nonché il sostentamento (nessuno lo dimentichi) di decine di migliaia di uomini dell’esercito, dell’aviazione e della marina dedicate alla guerra.
Quel Paese, che ha circa undici milioni di abitanti, in questa stagione si occupa quasi esclusivamente della guerra. Non viene evidenziato quale sia il modo di vivere di quella gente, che deve lavorare per produrre attrezzi bellici.

L’altra domanda che sorge è: con quali risorse finanziarie Israele continua l’assalto alla Striscia di Gaza, che sta per raggiungere due anni (7 ottobre 2023). Evidentemente gli ebrei di tutto il mondo hanno l’abitudine di finanziare i propri connazionali. Ma ciò non basterebbe: sono gli Stati Uniti che forniscono armi di ogni genere a titolo gratuito, perché intendono preservare il loro dominio in quell’area, che altrimenti sarebbe dominata dagli arabi e dagli ultrareligiosi iraniani.
Quel popolo, dopo aver cacciato lo shah Reza Pahlavi, si ritrova ora oppresso da un altro shah e cioè il leader supremo Ali Khamenei, il quale, sotto il mantello fasullo della religione, opprime un popolo di novanta milioni di abitanti.

Di fronte a questo scenario, deduciamo facilmente la posizione degli Usa, come abbiamo prima descritto, e risulta abbastanza facile delineare la posizione dell’Ue, che di fronte a una crisi di questa dimensione si rivela ulteriormente inutile, irresponsabile e impotente, oltre che complice soprattutto per aver inviato armi a Israele. Solo parole, intenzioni, manifestazioni e altri comportamenti privi di significato, ma nulla di concreto, salvo qualche finanziamento che viene fornito a Israele e, ovviamente, agli aiuti umanitari che vengono inviati al Popolo di Gaza, anche attraverso il confine con l’Egitto.
Con immenso rammarico dobbiamo rilevare, anche in questo caso, come l’attuale Unione europea dei ventisette abbia tradito il Patto di Roma del 1957 dei sei Paesi costituenti, che avevano il progetto di andare verso uno Stato federale e invece sono andati verso uno Stato di ventisette componenti che la pensano ognuno a modo proprio e che hanno realizzato tutto tranne che la vera Unione degli Stati europei.