Le difficoltà economico-finanziarie del Comune si riverberano sulla vita di tutti i giorni: dai cantieri fermi alle manutenzioni al palo, passando per i servizi che zoppicano
GELA (CL) – La crisi economica del Comune produce i suoi effetti concreti sulla città: effetti deleteri che si riverberano sulla vita di tutti i giorni.
Il bilancio dell’Ente, come più volte scritto su queste colonne, è bloccato al 2021. Quello del 2022 è stato stoppato dalla Corte dei Conti per irregolarità sul Conto consuntivo dell’anno precedente e inesattezze rilevate negli ultimi cinque anni. Un buco da circa dieci milioni di euro. Questo ha portato alla sospensione in via provvisoria tutti i cantieri avviati in città grazie ai finanziamenti esterni: Patto per il Sud e Pnrr in primis.
Stop, per esempio, ai cantieri della Biblioteca che doveva diventare un centro culturale: gli interventi finora hanno interessato la parte Nord e sono stati sospesi nel giugno dell’anno scorso per mancanza di fondi. Di certo non riprenderanno adesso, poiché l’impasse economico dell’Ente non lo permette.
Stessa sorte per la via Mulino Majone, che ha creato non pochi disagi alla viabilità e che ne creerà ancora visto che la strada resterà sventrata. E ancora, restando in tema di viabilità, i lavori che avrebbero dovuto interessare la via Tevere, finanziata col Patto per il Sud. Attualmente, come fanno sapere dal Comune, l’unica possibilità di salvezza resta l’utilizzo delle royalties per cui l’Amministrazione ha incassato il placet istituzionale ma non ancora le autorizzazioni a procedere.
Una situazione oggettivamente difficile, che ha spinto l’opposizione ad attaccare duramente il sindaco Lucio Greco e la sua squadra di governo, che si difende come può. “Non ho un euro per le manutenzioni – ha affermato l’assessore ai Lavori pubblici Romina Morselli – il capitolo è vuoto. Come si dovrebbero fare le manutenzioni stradali? Un milione di euro è stato destinato alle manutenzioni nel bilancio, ma senza variazioni non posso fare nulla. Resta il capitolo vuoto. L’emendamento votato dall’Ars sulle royalties ci dà margine di manovra fino a tutto il 2023 per poter fare qualcosa per la città. Ma se non si fa ora la variazione, prima che si arrivi al predissesto o al dissesto, non ci saranno soldi per tante azioni fondamentali per i prossimi anni e sarà un disastro”.
Poi, un appello all’Aula: “Invito i consiglieri a collaborare per riuscire a votare il Bilancio e le variazioni. In via informale dai Revisori dei conti abbiamo saputo che non daranno mai parere positivo a queste variazioni di bilancio. È incredibile, inaccettabile. Così faranno morire la città”.