Tra furti, incendi e intimidazioni situazione sempre più allarmante a Gela - QdS

Tra furti, incendi e intimidazioni situazione sempre più allarmante a Gela

Liliana Blanco

Tra furti, incendi e intimidazioni situazione sempre più allarmante a Gela

venerdì 10 Giugno 2022

L’escalation a Gela che continua a destare grande preoccupazione. Dopo le fiamme ai mezzi riconducibili al Comune, si sono verificati altri due episodi che hanno interessato alcune associazioni

GELA (CL) – Dopo gli attentati incendiari che nelle scorse settimane hanno interessato mezzi riconducibili al Comune, nei giorni scorsi è toccato alle associazioni. La criminalità locale colpisce dunque tutte le categorie e fa tremare i cittadini perbene che, per fortuna, rappresentano ancora la maggioranza.

In poco meno di tre giorni si sono verificati due episodi preoccupanti: il primo ha riguardato l’associazione “Amici della Musica”, come riferito dal presidente Crocifisso Ragona, che da anni è impegnato nella diffusione di iniziative culturali in città. L’incursione, regolarmente denunciata alle Forze dell’Ordine, sarebbe avvenuta dopo un concerto nella sede interna della scuola Santa Maria di Gesù, che confina con le Mura federiciane, il sito scelto negli ultimi due anni dall’associazione per gli appuntamenti musicali. La scoperta è stata fatta dopo l’esibizione, con il ritrovamento del deposito degli strumenti tecnici completamente svuotato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i ladri avrebbero spostato le telecamere che si trovano nella zona per poter agire indisturbati, rubando cinque casse per la diffusione del suono e un mixer di 24 canali.

“Ci sono rimasto molto male – ha detto Ragona – sono disgustato. Non è possibile che queste persone possano creare tanto danno. Noi lavoriamo per diffondere la cultura della musica, ma di fronte a tali episodi passa la voglia di mettersi in gioco”.

Ma, come detto, non è finita qui perché dopo un paio di giorni, nel quartiere di Macchitella, è stato dato alle fiamme un pulmino in uso a una scuola di calcio, utilizzato per il trasporto dei giovani atleti. Anche in questo caso è stata aperta un’inchiesta. Ma resta l’amaro in bocca per un fenomeno che si espande in modo preoccupante e colpisce ogni categoria sociale. Un fenomeno che a Gela assume una rilevanza forte: si brucia per ottenere il pizzo, ma anche per vendetta. Un brutto segnale, che ha già fatto guadagnare alla città un triste primato su scala nazionale: oltre trecento roghi l’anno, in media uno al giorno.

“Ripongo la massima fiducia nelle Forze dell’Ordine – ha detto il sindaco Lucio Greco – e so che terranno in considerazione ogni elemento per far luce su quanto è successo. Mi interrogo su cosa stia succedendo nella mia comunità e sulla reale sussistenza di un allarme sociale, che fa sì che il pensiero corra subito allo scenario delineato dalla Dia nella sua ultima relazione e a quel tristemente famoso 60% di danneggiamenti che Gela detiene a livello provinciale. Attendiamo che le indagini facciano il proprio corso e ci dicano chiaramente cosa è accaduto, ma se, ancora una volta, dovesse emergere che c’è dietro la mano di qualcuno armato di cattive intenzioni, che intende lanciare messaggi intimidatori, sappia che il livello di attenzione è massimo e che le Istituzioni faranno tutto quanto è in loro potere per difendere la città”.

“Reitero, come sempre – ha concluso il primo cittadino – l’invito a chiunque abbia visto o sentito qualcosa a denunciare, anche in forma anonima. Mai restare indifferenti o voltarsi dall’altra parte. Il riscatto di una comunità passa anche dalla sua sete di giustizia e dalla sua fame di legalità”.

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