Nei giorni scorsi il fenomeno è tornato a proporsi con grande forza, con il Comune come presunto destinatario. Dal sindaco Greco e dall’Amministrazione la totale condanna di questi gesti
GELA (CL) – Cosa succede in città? Non ci riferiamo allo storico brano di Vasco Rossi, ma a Gela, dove in pochi giorni si sono susseguiti una serie di preoccupanti attentati incendiari.
La piaga del fuoco notturno resta una costante ormai da decenni, dagli anni Novanta per la precisione, come confermato anche dal recente allarme lanciato dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) sugli attentati a scopo intimidatorio.
Adesso il destinatario di questi messaggi sembra essere molto chiaro: il Comune di Gela. Prima sono state date alle fiamme delle automobili di proprietà dell’Ente, poi quella della consigliera Alessandra Ascia. Un attacco frontale contro l’Istituzione che preoccupa per la sua probabile matrice malavitosa. A tal proposito la Dia ha certificato come nel 2021 nella Città del Golfo si sia verificato il 60% dei danneggiamenti di tutto il territorio provinciale: 272 episodi su 407.
L’Amministrazione comunale ha siglato qualche tempo fa un protocollo di vigilanza collaborativa con Anac e Prefettura di Caltanissetta. Un documento che consta di dodici articoli e prevede, tra le altre cose, che il Comune presenti richiesta di documentazione antimafia per le procedure di gara di lavori pubblici di importi inferiori alla soglia di 150.000 euro e di servizi e forniture al di sotto della soglia comunitaria. Eppure l’allarme sociale pende come una spada di Damocle su Gela
“Se si sia trattato di gesti intimidatori nei confronti della Pubblica amministrazione – ha detto il sindaco Lucio Greco – saranno le indagini a dirlo, ma al momento nessuna ipotesi può essere esclusa. Tutto questo ci preoccupa molto e conferma nel peggiore dei modi lo scenario delineato dalla Dia nella sua ultima relazione. Per ora, solo una cosa è certa: tutti gli incendi sono di natura dolosa e sono stati appiccati da qualcuno che, così facendo, intende lanciare un messaggio ben preciso. Un messaggio che, di sicuro, non è di buon auspicio e ci induce a innalzare ulteriormente il livello di attenzione”.
“Voglio condannare questi gesti – ha aggiunto – in maniera forte e risoluta, auspicando che le Forze dell’ordine possano presto risalire agli autori e assicurarli alla giustizia”.