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Gela: è scontro sul suolo pubblico tra Amministrazione ed esercenti

Liliana Blanco

Gela: è scontro sul suolo pubblico tra Amministrazione ed esercenti

venerdì 17 Giugno 2022

Le associazioni di categoria hanno duramente criticato le scelte dell’Esecutivo comunale. La replica degli assessori non si è fatta attendere: “Dimenticato l’impegno e il supporto fornito nel tempo”

GELA (CL) – L’estate è iniziata, le spiagge sono già frequentate, la sera la movida è tornata protagonista, ma senza alcuna animazione. L’Amministrazione non ha ancora partorito alcuna idea sull’estate gelese e il bando rivolto agli imprenditori è stato pubblicato soltanto un paio di settimane, dunque ci vorrà del tempo prima di valutare le proposte. Così si rischia di varare un programma giusto in tempo per la fine dell’estate. Come ogni anno.

L’unica idea è quella delle aree su strada per bar e pizzerie

Niente sagre, niente giochi di spiaggia, niente concorsi di bellezza. Niente. Per i gelesi soltanto cene e passeggiate. In questo clima è nata poi la polemica sul pagamento del suolo pubblico, con l’Amministrazione comunale accusata di fare “il gioco delle tre carte”. Le parole sono di Antonio Ruvio (presidente Casartigiani), Rocco D’arma (vice presidente Confcommercio), Armando Paolo Grimaldi (presidente Ascom Sicilia) e Rocco Pardo (presidente Confesercenti).

Il pagamento del suolo pubblico è stato aumentato

Al centro delle polemiche la delibera del 30 maggio scorso, in cui il pagamento del suolo pubblico per occupazione temporanea, cioè il periodo estivo, è stato aumentato a 0,60 centesimi di euro al metro quadro al giorno e poi ridimensionato al 50%, per venire incontro, stando alle dichiarazioni dei componenti dell’Esecutivo, alla crisi economica e all’aumento di energia, metano e materie prime. “Rifiutando la richiesta delle associazioni datoriali – hanno affermato i rappresentanti di categoria – che chiedevano la sospensione del canone per il periodo estivo o quantomeno lasciare il canone così com’era negli anni passati, ovvero 0,13 centesimi al metro quadro, In pratica l’Amministrazione ha aumentato per oltre il 400% la tariffa per poi scontarla del 50%, facendolo passare questa operazione per un’agevolazione. Di fatto, l’aumento resterà, aggiungendosi ai costi di gestione dei pubblici esercizi. Questo significa tassare le aziende e allontanare il turismo”.

La replica degli assessori Terenziano Di Stefano e Danilo Giordano

A queste affermazioni hanno replicato gli assessori Terenziano Di Stefano e Danilo Giordano: “Non c’è alcun gioco delle tre carte. Dalle associazioni di categoria non ci saremmo aspettati un simile linguaggio. C’è sempre stata collaborazione e disponibilità, tanto che i rappresentanti di categoria hanno seguito l’iter che ha portato alla riduzione del 50%, approvando la misura. Abbiamo organizzato riunioni sul tema, facendo notare che c’erano dei correttivi da fare. Tutto è stato spiegato in maniera chiara, per cui queste esternazioni ci lasciano basiti”.

“Le associazioni – hanno aggiunto i rappresentanti dell’Esecutivo – dimenticano quanto impegno questa Amministrazione abbia profuso nel biennio 2020-2021 a sostegno del settore del commercio. Nonostante le enormi difficoltà di cassa, abbiamo abbattuto la Tari, congelato la Tosap e messo in campo più di un milione di euro di risorse nostre, perché nessuno ci ha aiutato da Roma e da Palermo. Per questo, leggere simili parole ci lascia con l’amaro in bocca e ci porta a chiederci con chi abbiamo interloquito per tutto questo tempo”.

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