Gela, un apposito bacino per gli operai ex Tekra - QdS

Gela, un apposito bacino per gli operai ex Tekra

Liliana Blanco

Gela, un apposito bacino per gli operai ex Tekra

mercoledì 07 Ottobre 2020

Intesa tra Comune di Gela e sindacati dopo l’intervento decisivo da parte del prefetto Di Stani. Sarà creato un serbatoio da cui attingeranno le ditte incaricate di gestire la raccolta rifiuti

GELA (CL) – Da oltre un anno protestano per chiedere un ritorno al precedente lavoro: sono gli ex operai della Tekra, che hanno prestato servizio a tempo determinato per la rimozione dei rifiuti differenziati.

Finita la prestazione di lavoro, l’azienda ha fatto sapere di non voler rinnovare i contratti e da lì sono scattate le proteste, con manifestazioni sul tetto del Palazzo di Città, sui cornicioni, davanti ai cancelli della società. Ma nulla da fare. In questo scenario, giocano un ruolo importante anche gli operai trasferiti a Piazza Armerina, le cui rivendicazioni continuano ad avere un certo peso.

Le proteste hanno avuto un solo denominatore comune: lavoratori e sindacati hanno chiesto l’istituzione di un bacino, un sistema vincolante che imponesse all’azienda di prelevare dagli elenchi i nomi delle maestranze da utilizzare. Dopo mesi di contrattazione e rivendicazioni, adesso finalmente, il momento sembra essere arrivato. Il bacino degli ex Tekra si farà e sarà in ambito cittadino. Lo ha stabilito il sindaco Lucio Greco che, nei giorni scorsi, ha incontrato una rappresentanza degli operatori ecologici che da tempo chiedono la costituzione di questo serbatoio da cui le ditte che in futuro gestiranno il servizio di raccolta dei rifiuti dovranno attingere.

Fondamentale l’interlocuzione che il primo cittadino, in queste ultime settimane, ha avuto con il prefetto di Caltanissetta, Cosima Di Stani. Quest’ultima, infatti, ha fatto sapere al sindaco che, per quanto riguarda la gara ponte, è possibile agire in autonomia, a livello comunale, e per la ratificazione non è necessario passare dall’Ufficio del Lavoro. I soggetti chiamati a risolvere il problema, è stato finalmente stabilito, sono il Comune e i sindacati.

È stato così deciso che oltre ai 18 lavoratori in questione potranno entrare a far parte del bacino comunale tutti gli operatori ecologici che hanno lavorato nel cantiere di Gela in passato, al fine di evitare discriminazioni. Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda l’aggiudicazione della gara per l’affidamento settennale. In quella, infatti, sarà coinvolta la Srr e quindi si dovrà ragionare in termini di ambito territoriale e i sindacati dovranno confrontarsi con il presidente e tutti gli altri sindaci.

“Siamo soddisfatti delle garanzie ricevute – ha commentato il sindacalista Luca Faraci, referente del sindacato Usb – anche perché, essendo un bacino locale, è giusto che vi siano inseriti solo i gelesi. È un atto che, da un lato, ripristina la legalità e dice basta ai favoritismi degli ultimi anni e, dall’altro, permetterà alle ditte di trovare a disposizione operatori che hanno già svolto questo lavoro e sanno come farlo”.

“Grazie alla mediazione del prefetto Di Stani – ha aggiunto il sindaco Greco – andiamo a risolvere uno dei problemi che maggiormente mi stanno a cuore, perché non è bello vedere dei lavoratori protestare per un diritto sacrosanto. Adesso che sono state stabilite le competenze, procederemo, nella logica della trasparenza e della legittimità degli atti, con la convocazione dei prossimi incontri propedeutici alla costituzione del bacino e tuteleremo questi padri di famiglia”.

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