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VIDEO | Gentiloni: “Crisi dell’industria dovrebbe preoccuparci. L’Italia deve stare nella coalizione dei volenterosi”

Federico Rosa
Federico Rosa

Giornata catanese per l’ex Presidente del Consiglio e Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. Al Centro Zoo di Catania, uno dei principali esponenti del Partito Democratico ha discusso insieme all’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e i deputati ars Giovanni Burtone ed Ersilia Saverino e l’eurodeputato al Parlamento Europeo Giuseppe Lupo.

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Tra i temi discussi da Gentiloni c’è proprio il futuro della politica italiana e le tematiche inerenti al centro-sinistra. Inoltre, l’ex Presidente del Consiglio si è focalizzato sulla situazione economica italiana analizzando la prospettiva per il 2025 e il 2026.

Gentiloni: “A Catania per discutere di Europa, utile l’incontro tra Meloni e Macron”

“Noi stiamo lavorando per discutere qui a Catania delle prospettive che abbiamo in Europa e nel modo in cui il nostro Paese può essere in questo momento così importante, in cui le decisioni dell’amministrazione Trump mettono l’Europa in una situazione molto complicata. Le scelte politiche giorno per giorno le faranno i partiti. L’Italia conta perché è l’Italia, non c’è dubbio. Ad esempio, è stato utile l’incontro positivo tra Meloni e Macron. Mi auguro che il governo non scelga di sottrarsi dalla coalizione dei volonterosi che è una cabina di regia dei Paesi che oggi vogliono svolgere un ruolo importante. Non vorrei che l’affinità ideologica con Trump, che personalmente comprendo, induca l’Italia ad avere un ruolo marginale o minore. Però, l’incontro con Macron dimostra che non è scontato che finisca così anzi il nostro governo vuole svolgere il ruolo che spetta all’Italia.”

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Così Paolo Gentiloni, ex Presidente del Consiglio e Commissario Europeo all’Economia. L’ex Premier si è soffermato a margine dell’incontro al Centro Zoo di Catania sulle tematiche economiche: “Il centro-destra può rivendicare una certa prudenza nelle politiche di bilancio che gli riconosco volentieri. Io come ex Commissario Europeo rivendicherei il fatto che una parte delle buone notizie che abbiamo avuto negli anni scorsi è legata al fatto che abbiamo importanti finanziamenti comuni europei. L’Italia è cresciuta anche grazie ai fondi del PNRR. Purtroppo la prospettiva adesso per il 2025 e il 2026 è di un rallentamento dell’economia italiana. Abbiamo una crisi dell’industria che dovrebbe preoccuparci. Penso che sia nell’interesse del governo di fare meno attività di rivendicazione di successi e di fare più attenzione a questi problemi per rendere l’Italia più competitiva. Queste sono cose che si decidono in questi mesi. Si riprenderà l’economia tedesca, può riprendersi anche l’industria italiana, ma dipende se i fondi europei saranno utilizzati bene e se ci lavoreremo bene”.

Enzo Bianco: “Sicurezza? Serve pugno durissimo contro chi è violento. Questa domanda va ascoltata da tutti”

“Assolutamente necessario pensare al futuro della città di Catania. Questa è una città che non può permettersi il lusso di pensare solo al suo passato. Ogni giorno ha bisogno di scommettersi con sfide che vengono dalle altre città con cui competiamo ogni giorno. Catania ha delle grandi potenzialità che vanno coltivate. Quando sono state coltivate ne vien fuori il periodo in cui ci fu l’Etna Valley o della ST Microelectronics, con i nostri ragazzi che hanno trovato lavoro qui e non scappando in altre realtà. Io credo che serve uno spirito costruttivo da parte di tutti. Pensiamo al nostro futuro, utilizzando bene i fondi europei e le opportunità”.

Così l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, che si è soffermato sulla domanda di sicurezza in città: “Pugno duro? Serve il pugno morbido quando vuoi recuperare qualcuno, con una carezza e un po’ di attenzione chi è fuori dai circuiti puoi recuperarlo. Ma nei confronti di coloro ai quali, ostinatamente, con la violenza rovinano questa città occorre un pugno fermo e durissimo. La domanda di sicurezza va ascoltata con attenzione da tutti, non solo dal sindaco Trantino e la giunta ma da tutte le responsabilità istituzionali. Dobbiamo chiedere a tutti di fare di più perché la città ha bisogno di sicurezza.”