Roma, 11 dic. (askanews) – E’ necessario “portare un disordine virtuoso per trarne un nuovo ordine a partire dalla mobilitazione del 18 dicembre a Bruxelles, che vedrà la partecipazione di migliaia di agricoltori Coldiretti insieme a quelli da tutta Europa. Sarà solo l’inizio, saremo rumorosi”. Lo ha detto il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, intervenendo alla assemblea nazionale della confederazione in corso a Roma.
Gesmundo ha denunciato “la progressiva riduzione del peso e dell’incidenza della Pac e l’avanzare di accordi come il Mercosur che spalancano le porte alle importazioni senza criteri di reciprocità” mentre anche all’interno dell’Europa si levano voci che vorrebbero allentare quei principi che hanno garantito i primati di sicurezza.
Commentando le recenti dichiarazioni di Mario Draghi sulla necessità di superare la “cultura della precauzione”, Gesmundo ha definito “sconcertante l’idea di indebolire uno dei principi fondativi della tutela europea su ambiente, salute e cibo. E’ stato proprio il principio di precauzione a permettere di contrastare, ad esempio, l’uso del glifosate e di difendere consumatori e agricoltori italiani”.
Il segretario generale ha denunciato anche “un distacco sempre più marcato tra Commissione europea e cittadini”, aggravato da “una partecipazione al voto che si assottiglia e un clima politico segnato da leader a bassissimo tasso di legittimazione popolare”. Una deriva che, ha avvertito, configura “uno scivolamento verso forme di autocrazia che stanno erodendo l’eccezionalità democratica europea”.
Gesmundo ha quindi rivendicato il ruolo degli agricoltori come “nocciolo duro dell’Europa e siamo stati fra i pochi, per storia e abitudine, ad avere sempre Bruxelles come punto di riferimento contribuendo alla sicurezza alimentare e alla ricchezza del continente”.

