Dopo la siccità, gli invasi siciliani mostrano segnali di ripresa. L'assessore Barbagallo illustra la situazione, i ristori e le riforme.
Dopo la lunga stagione siccitosa dello scorso anno, l’inverno ha offerto un po’ di respiro agli agricoltori siciliani. Tuttavia, le sfide per il comparto agricolo restano numerose, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche e la necessità di interventi strutturali per migliorare l’efficienza degli invasi. Per fare il punto sulla situazione, il QdS.it ha intervistato l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, il quale ha fornito aggiornamenti sullo stato degli invasi, sulle misure di supporto agli agricoltori e sulle riforme in corso.
La situazione degli invasi
Sul fronte dell’approvvigionamento idrico, Barbagallo ha spiegato che la situazione nella Sicilia orientale appare positiva. “Tutte le dighe che servono la Piana di Catania si trovano in condizioni decisamente migliori rispetto al 2024 – ha dichiarato -. In particolare, il serbatoio Pozzillo ha raggiunto la massima capacità di invaso, con 30 milioni di metri cubi d’acqua. Non è possibile superare questa soglia a causa di lavori di manutenzione in corso”.
L’assessore ha poi aggiunto che “l’invaso di Ogliastro conta attualmente 15 milioni di metri cubi, mentre il lago di Lentini ha raggiunto il valore massimo di capacità. A Nicoletti, si registrano 4 milioni di metri cubi d’acqua, una quantità sufficiente per l’irrigazione della pesca di Leonforte. Inoltre, nel periodo invernale, è stata distribuita acqua a tutte le aziende agricole con laghetti aziendali, che risultano quasi tutti pieni. Complessivamente, la situazione idrica della Piana di Catania è positiva”.
Tuttavia, la situazione nella Sicilia occidentale è più complessa. Barbagallo ha evidenziato come alcuni invasi abbiano registrato un buon riempimento, mentre altri, come il Garcia, non abbiano raggiunto la massima capacità. “Un ulteriore problema riguarda la condivisione delle risorse idriche – spiega il componente della giunta regionale -, poiché alcuni invasi destinati all’agricoltura sono utilizzati anche a scopo potabile. Pertanto, la situazione in questa parte dell’isola risulta meno favorevole rispetto alla Sicilia orientale”.
Necessità di manutenzione
Oltre al livello di riempimento, vi è la questione della manutenzione degli invasi. L’assessore ha sottolineato l’importanza di intervenire sulle strutture per garantirne l’efficienza. “Alcuni invasi necessitano di interventi, soprattutto per gli scarichi di fondo, dove si registra un certo grado di interrimento. Il Dipartimento Acque, insieme al governo regionale, sta portando avanti il cosiddetto ‘piano delle traverse‘. Le traverse sono opere di derivazione che consentono di convogliare l’acqua da bacini indiretti verso i serbatoi. Negli ultimi mesi sono stati avviati interventi di manutenzione per le opere più semplici, mentre per i lavori più complessi si stanno completando le progettazioni. L’obiettivo è migliorare progressivamente la situazione degli invasi nell’arco di un anno”.
Ristori agli agricoltori
Per far fronte ai danni causati dalla siccità, il governo regionale ha adottato misure economiche a sostegno delle imprese agricole. Barbagallo ha spiegato che “il governo ha stanziato 18 milioni di euro per sgravare le imprese agricole dai contributi per l’irrigazione. Questo intervento ha coperto tutto il 2024 e buona parte del 2023″.
Inoltre, sono stati attivati due bandi specifici: “Abbiamo avviato due misure – la 4.1 e la 5.1 – per finanziare la realizzazione di laghetti aziendali. Le graduatorie sono in fase di elaborazione e, nell’arco di un anno, le imprese agricole potranno usufruire di queste risorse per migliorare il proprio approvvigionamento idrico”.
La riforma dei consorzi di bonifica
Uno dei temi più attesi dagli agricoltori è la riforma dei consorzi di bonifica. Barbagallo ha aggiornato sulla situazione. “La riforma dei consorzi di bonifica – ha detto – è molto attesa dagli imprenditori agricoli. L’Assessorato all’Agricoltura ha già completato tutti i passaggi necessari e la legge di riforma è stata approvata dalle commissioni competenti. Si attende ora la calendarizzazione in Assemblea Regionale per l’approvazione definitiva”.
Le sfide future
Infine, l’assessore ha delineato le principali sfide che il comparto agricolo dovrà affrontare nei prossimi mesi. “La gestione delle risorse idriche resta la principale sfida per il settore agricolo. È fondamentale normalizzare l’approvvigionamento idrico, poiché l’acqua è un elemento indispensabile per le coltivazioni. Al tempo stesso, stiamo lavorando alla chiusura del vecchio Piano di Sviluppo Rurale, che terminerà il 21 dicembre 2025, e stiamo avviando le misure del nuovo piano. Una volta completata la chiusura del precedente ciclo di finanziamenti, saranno messi a disposizione nuovi bandi e risorse economiche per supportare gli investimenti in agricoltura”.