Il mese di maggio potrebbe essere quello giusto per sapere a quali imprese sarà affidato il servizio di raccolta dei rifiuti ad Acireale, Bronte e Riposto. Nei tre Comuni, che ricadono nell’area gestita dalla Srr Catania Provincia Nord, sono infatti in corso – anche se poi le procedure vengono materialmente espletate negli uffici dell’ex Urega – le gare d’appalto settennali. I bandi, pubblicati lo scorso anno, valgono complessivamente circa 90 milioni di euro e ridefiniranno la geografia del settore in un territorio in cui vivono oltre 80 mila persone.
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In tutti e tre i casi si tratta di gare che verranno aggiudicate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: su un totale di cento punti a disposizione, 20 verranno assegnati tenendo conto del ribasso d’asta e 80 attribuiti esaminando la proposta tecnica delle ditte partecipanti.
A Riposto la graduatoria è stata già redatta
Al momento la procedura che si trova in stato più avanzato è quella di Riposto. Nel centro ionico, dove l’Amministrazione è guidata dal sindaco Davide Vasta, la gara d’appalto è arrivata già a un punto in cui esiste una proposta di aggiudicazione. L’ufficialità, probabilmente, verrà data soltanto dopo le verifiche dei requisiti, ma la graduatoria è stata già redatta: stando a fonti riservate, al termine delle valutazioni ad avere ottenuto il punteggio più alto sarebbero state le imprese Raccolgo ed Ecogin. Le due ditte, che hanno presentato l’offerta in tandem sotto forma di associazione temporanea d’imprese, hanno sede rispettivamente nelle province di Bari e Napoli. L’impresa che attualmente raccoglie i rifiuti – Impregico – non ha partecipato.
A Bronte siamo più indietro
A Bronte, invece, i lavori della commissione sono leggermente più indietro. A farsi avanti per raccogliere i rifiuti sono stati in sei – Raccolgo srl, Progitec srl, General Montaggi Soc. Coop, l’uscente Caruter, Ecolandia srl e Gilma srl – ma non è escluso che anche in questo caso alcune delle buste siano state presentate in tandem con altre aziende. Ciò che è sicuro è che nella cittadina alle pendici dell’Etna, dove a guidare l’Amministrazione è Pino Firrarello, l’appalto settennale vale circa venti milioni di euro. Il nome di chi si accaparrerà la commessa potrebbe arrivare nel giro di poche settimane.
La gara più ricca è infine quella di Acireale
La gara più ricca è infine quella di Acireale, dove per raccogliere i rifiuti dei circa 50 mila abitanti è stato approvato un quadro economico che prevede una base d’asta da oltre 54 milioni di euro. La Tekra, l’impresa campana che ha vinto l’ultima gara e che attualmente continua a operare in regime di proroga, ha deciso di non prendere parte alla gara. In compenso negli uffici dell’Urega sono arrivate ben 13 offerte. In queste settimane, la commissione giudicatrice ha avviato l’esame delle buste – sia economiche che tecniche – presentate da Agesp spa (Castellammare del Golfo); dal raggruppamento formato da Impregico srl (Taranto) e Gial srl (Taviano, Lecce); dal raggruppamento costituito da Raccolgo srl (Modugno, Bari) ed Ecogin srl (Sant’Antonio Abate, Napoli); Progitec (Catania); Econord (Varese) e Rieco (Francavilla al Mare, Chieti) con la formula dell’avvalimento premiale; stessa formula per Ciclat Trasporti Ambiente (Ravenna) e Albatros (Ravenna); Igm Rifiuti Industriali (Siracusa); Dusty (Catania, anche se con sede legale a Milano); Gema (Pagani, Salerno); avvalimento premiale tra Ecology srl (Imperia) ed Emmecci srl (Gangi, Palermo); Eco.Car srl (Latina); Super Eco srl (Cassino, Frosinone), e infine Ecolandia srl (Catania).
Anche in questo caso la graduatoria finale, a cui seguiranno le verifiche di rito riguardanti i requisiti, come nel caso delle certificazioni previste dalla legge antimafia, potrebbe arrivare a maggio. La gara d’appalto acese, nelle settimane scorse, ha fatto discutere dopo che il Quotidiano di Sicilia ha portato alla luce una richiesta che il Comune di Acireale aveva fatto all’Urega in una fase in cui il bando era stato già pubblicato. Nello specifico, l’Ente locale, a gennaio, aveva chiesto di modificare le formule per il calcolo dell’offerta economica – un massimo di 20 punti sui cento totali che le imprese possono ottenere –, proponendo una soluzione che avrebbe, a detta degli uffici comunali, dissuaso i partecipanti dalla presentazione di ribassi eccessivamente elevati.
La proposta
La proposta, che alla fine non è stata accolta dall’Urega, ha fatto comunque discutere, finendo anche al centro di un Consiglio comunale, nel corso del quale il consigliere d’opposizione Nino Garozzo ha chiesto chiarimenti al sindaco Roberto Barbagallo. Quest’ultimo ha replicato affermando di non essere a conoscenza dei dettagli tecnici che avevano portato gli uffici ad avanzare la richiesta di modifica del disciplinare e rinviando il confronto al momento in cui il dirigente dell’ufficio Ambiente, che è anche tra i membri della commissione giudicatrice della gara, avrebbe prodotto una relazione sul tema. Stando a quanto appreso dal Quotidiano di Sicilia, la relazione è stata già recapitata a Garozzo ma il consigliere d’opposizione ha richiesto ulteriori documenti.

