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Giornalisti, morto Nino Calarco, guidò la Gazzetta del Sud

Giornalisti, morto Nino Calarco, guidò la Gazzetta del Sud

Per quarantaquattro anni fu direttore del quotidiano dei messinesi e dei calabresi, dedicando al giornale tutta la sua vita. Fu anche senatore per la Dc e presidente della società pubblica Stretto di Messina Spa, che guidò fino al 2002



“Addio, Direttore”.

Con queste parole si conclude l’articolo commemorativo che ieri, nell’edizione on line, la Gazzetta del Sud ha dedicato alla scomparsa, a Messina all’età di 87 anni, di Nino Calarco.

Per 44 anni, viene ricordato nell’articolo, Calarco ha guidato la Gazzetta del Sud e assieme all’editore Uberto Bonino e a Gianni Morgante è stato l’assoluto pilastro del quotidiano dei siciliani e dei calabresi, al quale ha dedicato tutta la sua vita.

E’ stato anche, per oltre vent’anni, direttore dell’emittente televisiva Rtp e presidente della fondazione Bonino-Pulejo: fu lui a creare il centro d’eccellenza Irccs Neurolesi.

Nino Calarco è stato anche un punto di riferimento per la città sotto il profilo politico: fu senatore, dal 1979 al 1983, eletto nella lista della Democrazia Cristiana.

Concluso il mandato parlamentare tornò alla direzione del giornale, dedicandosi a un’altra grande sua passione e battaglia: quella in favore del Ponte sullo stretto.

Nel 1987 fu dunque nominato presidente della società pubblica Stretto di Messina Spa, che guidò fino al 2002, rinunciando a qualsiasi indennità o retribuzione.

“Con lui – ha scritto la Gazzetta del Sud – se ne va davvero un pezzo importante della storia di Messina e del Sud: Nino Calarco, giornalista nato sulla strada, politico per missione, uomo di grandi idee e di ancor più grandi passioni, è stato per tutti il Direttore”.

Nell’articolo si ricorda l’amicizia con Morgante, scomparso poco più di un anno fa, “un compagno di lavoro e un fratello e con il quale ha combattuto battaglie che, viste con la lente della storia, si possono anche definire epocali per le due regioni e per i territori di diffusione della Gazzetta”.

“A piangerlo – si conclude l’articolo – sono intere generazioni di giornalisti cresciuti sotto la sua guida e i tanti che lo hanno conosciuto, anche i suoi avversari, che lo hanno sempre stimato e rispettato”.

La direzione e la redazione del Qds si uniscono al cordoglio dei giornalisti della Gazzetta e del collega Duilio Calarco, figlio di Nino e inviato speciale della Rai.