CATANIA – Il 17 novembre di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale della Prematurità (World Prematurity day), celebrata in più di 60 paesi, che dal 2011 ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e della malattia nei neonati, per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti. “La prematurità” è un fenomeno in aumento, poco conosciuto, ma che coinvolge in tutto il mondo il 7-9% dei neonati: solo in Italia sono oltre 40.000 i bambini che nascono prima della trentasettesima settimana di gravidanza.
Anche Catania e la sua provincia, come ogni anno, si è tinta di viola grazie alla attenzione “sociale” di Vito Bentivegna , commissario straordinario della Città metropolitana e di Barbara Mirabella, assessore alla Pubblica Istruzione, nonché grazie anche ai Sindaci dei numerosi comuni catanesi, senza dimenticare i Parroci e i cittadini più sensibili. A questa iniziativa, importante segno di “impegno civile”, si è unita la Direzione Generale dell’Arnas Garibaldi, rappresentata da Fabrizio De Nicola, e dal Dipartimento Materno Infantile, diretto da Giuseppe Ettore, illuminando di viola l’ingresso del Presidio di Nesima.
In quest’anno “atipico” siglato “Covid-19”, la Terapia Intensiva Neonatale (Tin), diretta da Gabriella Tina, ha partecipato all’evento coinvolgendo, insieme ai genitori ed agli operatori del Reparto, tutte i consulenti e le figure quali i volontari dell’ Associazione Abc e Mani di mamma, che ruotano attorno al Prematuro. Questo piccolo “fragile” paziente, con i suoi bisogni, ogni giorno dimostra come il successo dipende solo da un buon lavoro svolto in equipe, dove l’impegno dei Neonatologi e degli Infermieri della TIN si completa con quello dei Professionisti presenti al Garibaldi: Consulenti con competenze “speciali” ed operatori dedicati, come logopedisti, fisioterapisti, audiometristi, tutti insieme artefici di successi anche nei casi più complessi.
Infine, grazie a tale collaborazione, i neonatologi della Tin di Nesima possono realizzare quella sorveglianza attiva postdimissione che viene definita follow-up del prematuro: essa, valutando il bambino nella sua complessità di individuo, oltre che essere un indice di best practice, realizza uno di quei diritti sanciti dalla “Carta del bambino nato prematuro”.
