Gli itinerari e gli eventi nel resto della Sicilia
Due gli itinerari principali previsti in provincia di Siracusa: “Augusta Sacra” (Chiesa e Convento di San Francesco di Paola) e un percorso storico che include Artemision, Scala Greca e Torre di Targetta. A Ragusa, invece, sarà uno il principale sito aperto al pubblico: si tratta di Palazzo degli Antoci.
Tre, invece, i siti disponibili in provincia di Enna: a Nicosia si potranno scoprire i segreti dell’antico quartiere San Michele, con le sue meravigliose chiese (ingresso per iscritti FAI); a Piazza Armerina sarà possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria dell’Itria e, infine, a Regalbuto i cittadini potranno immergersi nella cripta di San Rocco.
La provincia di Messina metterà a disposizione dei cittadini il meraviglioso Castello di Milazzo. Anche la provincia di Trapani parteciperà con entusiasmo alle Giornate FAI, lasciando disponibili i seguenti siti:
- Castello della Colombaia (Trapani);
- Giardino Pantesco Donnafugata (Pantelleria);
- Area archeologica di Lilibeo (Marsala);
- Giardini del Kaggera (Calatafimi Segesta);
- Museo Archeologico Lilibeo (Marsala).
Sempre nel Trapanese sarà disponibile – a Castelvetrano – il Percorso Feudo Delia, per chi desidera conoscere monumenti e siti preistorici in Sicilia.
Infine, sono due gli eventi previsti a Caltanissetta e provincia tra sabato e domenica: si tratta della visita ai Giardini e alla Masseria Santa Barbara e dell’itinerario “Passeggiando a Gela”.
Giornate FAI Primavera: un “abbraccio” all’Ucraina e la riscoperta della cultura
Il comunicato FAI sull’iniziativa parla chiaro: le giornate di primavera dedicate alla valorizzazione dei luoghi culturali e dei siti naturali italiani sono fondamentali in questo difficile periodo. Non si parla di puro e semplice intrattenimento, ma di uno stimolo alla riflessione, all’apprezzamento della libertà e al riconoscimento dell’inestimabile patrimonio italiano: “Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile”.
In segno di solidarietà al popolo ucraino, inoltre, Il FAI esporrà i colori della bandiera ucraina in tutta la comunicazione e nei Beni. Affinché le Giornate FAI di primavera possano davvero lasciare un segno, il Fondo ha annunciato anche la volontà di finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino da ricostruire dopo la fine – si spera vicina – di quello che in queste settimane è diventato l’ennesimo incubo a livello mondiale.
Marianna Strano

