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Giovanni Brusca, il boia di Capaci che uccise Falcone torna in libertà

Giovanni Brusca, il boia di Capaci che uccise Falcone torna in libertà
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Brusca continuerà a vivere lontano dalla Sicilia sotto falsa identità e resterà sottoposto al programma di protezione

Giovanni Brusca, il boia di Capaci, il capomafia che azionò il telecomando che innescò l’esplosione il 23 maggio del 1992 in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, è libero.

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Brusca esce dopo 25 anni di carcere e 4 di libertà vigilata

Giovanni Brusca, il boss che azionò il telecomando nella strage di Capaci, è dal primo giugno un uomo libero. Lo scorso 31 maggio, come si apprende in ambienti giudiziari, ha terminato la misura della libertà vigilata ed è diventato un uomo libero, senza più debiti con la giustizia. L’ex boss di San Giuseppe Jato ha fatto 25 anni di detenzione.

A fine maggio sono trascorsi i 4 anni di libertà vigilata impostigli dalla magistratura di sorveglianza, ultimo debito con la giustizia del boss di San Giuseppe Jato che si è macchiato di decine di omicidi e che , dopo l’arresto e dopo un primo falso pentimento, decise di collaborare con la giustizia.

In tutto ha scontato 25 anni di carcere: roventi polemiche seguirono la sua scarcerazione e la decisione di sottoporlo alla libertà vigilata. Brusca continuerà a vivere lontano dalla Sicilia sotto falsa identità e resterà sottoposto al programma di protezione.