Caltanissetta

Polmoniti: quali cause e conseguenze nei pazienti

CALTANISSETTA – Come ormai ampiamente noto all’interno della comunità scientifica e riportato dal ministero della salute nel 2021 attraverso il portale dedicato, la polmonite è “una forma di infezione respiratoria acuta che colpisce i polmoni. Quando un individuo ha la polmonite, gli alveoli si riempiono di pus e liquido, il che rende la respirazione dolorosa e limita l’assunzione di ossigeno”. Un problema di salute pubblica non trascurabile, la più grande causa infettiva di morte nei bambini in tutto il mondo, ma altresì fonte di attenzione medica in età più avanzata. Sulle caratteristiche distintive di tale problema sanitario nella popolazione in età avanzata, sui vaccini efficaci nonché sulle terapie di avanguardia abbiamo ascoltato l’autorevole parere del dottore Giovanni Mazzola, direttore della Uoc di malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta

Dottore Mazzola quali sono i sintomi caratteristici delle polmoniti in età avanzata ?
“In questa fase della vita è possibile frequentemente contrarre infezioni polmonari, soprattutto durante le stagioni dell’autunno-inverno-primavera quando i virus respiratori circolano intensamente nella popolazione generale (polmoniti acquisite in comunità). Le persone in età avanzata possono altresì contrarle durante la degenza all’interno di strutture sanitarie dove sono ricoverate e allettate per altre patologie come ictus o frattura di femore (polmoniti acquisite in ospedale). I quadri clinici sono spesso caratterizzati dall’assenza di febbre, ma dalla presenza di tosse con espettorato, dolore toracico, disturbi respiratori e stanchezza. Le forme acquisite in ospedale sono di solito più severe perché determinate da germi spesso multi resistenti agli antibiotici e necessitano frequentemente del supporto di ossigeno anche ad alti flussi”.

Quali le cause più frequenti e le conseguenze sulla vita del paziente?
“I batteri o i virus respiratori sono più frequentemente causa di polmoniti in questa età e le  condizioni predisponenti sono la broncopatia cronica (spesso dovuta al fumo di sigaretta), i disturbi della deglutizione dovuti a patologie neurologiche acute o croniche, l’allettamento prolungato, il diabete, lo scompenso cardiaco, le sindromi immunosoppressive, le malattie croniche renali e del fegato. La polmonite nei pazienti giovani e senza comorbidità ha di norma un decorso più lieve e può essere curata anche al domicilio; in questi pazienti invece questa malattia può avere un decorso più severo e potenzialmente mortale soprattutto quando non curata tempestivamente all’interno di strutture assistenziali adeguate”.

Riguardo al numero dei ricoveri calcolati a Caltanissetta e i relativi costi di gestione dei pazienti in termini di terapie?
“Negli ultimi sei mesi abbiamo ricoverato circa 130 pazienti con polmonite di cui circa tre quarti costituita da persone con più di 75 anni. I costi relativi a un ricovero di un tale paziente prevedono un notevole impiego di risorse in termini di personale dedicato, costo delle terapie e numero elevato delle giornate di degenza. Oggi, per curare i pazienti con polmoniti da germi multi resistenti, abbiamo a disposizione antibiotici di ultima generazione, ma con costi elevati; a queste spese bisogna aggiungere il valore economico correlato ad altre infezioni che si possono contrarre durante la degenza come le infezioni delle vie urinarie catetere correlate. Inoltre la dimissione dall’ospedale della persona anziana è particolarmente difficoltosa perché spesso necessita di attivazione di assistenza domiciliare (Adi) o trasferimento in lista d’attesa per reparti di lungodegenza o di riabilitazione”.

Riguardo alla sensibilizzazione al vaccino per la polmonite cosa può dirci?
“Purtroppo in ambito vaccinale esiste una disattenzione un po’ generalizzata: esistono molti vaccini raccomandati per le persone anziane e per i pazienti fragili che andrebbero somministrati nei tempi e nei modi previsti dalle linee guida nazionali, spesso però questi vaccini non vengono eseguiti per varie motivazioni e le conseguenze sono il sovraccarico delle strutture sanitarie per patologie che potrebbero essere prevenute e il rischio più elevato di contrarre una malattia grave o il decesso del paziente. In particolare il vaccino anti-pneumococcico e anche il vaccino per il virus respiratorio sinciziale (oltre ai vaccini anti influenzale e anti Covid 19) andrebbero effettuati, sia in ambito geriatrico che più in generale per i pazienti fragili, nei centri vaccinali o direttamente negli ambulatori dei medici autorizzati, compresi i medici di medicina generale”.

Quali le ultime frontiere terapeutiche?
“Le infezioni polmonari possono essere causate da diversi microorganismi spesso sensibili agli antibiotici tradizionali. Tuttavia negli ultimi decenni abbiamo assistito all’insorgenza di germi multi resistenti per cui è stata necessaria una ricerca sempre più attiva nell’ottica di individuare molecole capaci di eliminare questi ‘super batteri’. Negli ultimi anni il progresso scientifico ha consentito di poter curare anche le infezioni più difficili, utilizzando farmaci ad alto costo il cui impiego deve comunque essere effettuato con estrema cautela per evitare l’insorgenza di ulteriori resistenze; di norma questi agenti antinfettivi dovrebbero essere somministrati dopo avere isolato il germe e averne saggiato la sensibilità con test di laboratorio specifici”.