Il giorno dopo il trionfo di Dainese a Reggio Emilia, il milanese firma la prima vittoria da professionista battendo il bergamasco
Gli italiani ci hanno preso gusto. Al Giro d’Italia dopo Dainese sul traguardo di Genova conquista la prima vittoria da professionista Stefano Oldani. Il portacolori dell’Alpecin si è imposto in volata su Lorenzo Rota, l’ispiratore della fuga decisiva che ha risolto la tappa. “
Sapevo – spiega – di essere veloce ma non è stato facile. Lorenzo Rota è un grande amico, lo conosco bene e sapevo di dover stare attento. La presenza di Mathieu Van der Poel è stata cruciale perché, mentre tutti marcavano lui, sono potuto entrare nell’attacco decisivo. E’ incredibile e allo stesso tempo splendido centrare la mia prima vittoria da professionista proprio al Giro d’Italia”. Oldani si era fatto apprezzare già in questo Giro in Sicilia. Nella tappa sull’Etna si rese protagonista di un assolo solitario prima di essere ripreso nella parte finale della corsa in piena salita. La tenacia è stata ripagata.
La tappa della memoria
Il Giro d’Italia continua a entusiasmare, grazie anche al percorso che a tutti gli effetti sta rendendo l’evoluzione della competizione mai scontata. Partita da Parma la corsa è arrivata in Liguria, nella città del disastro del Ponte Morandi, ma anche della rinascita.
È stata la tappa della memoria in tutti i sensi, perché durante il percorso si è ricordato Wouter Weylandt caduto sulla discesa del Bocco. A commemorarlo il direttore del Giro, Mauro Vegni per un momento che chiaramente ha segnato la storia della corsa rosa. In classifica generale Pedro Lopez rimane in maglia rosa. Ma chi festeggia è Wilco Kelderman che rientra nella classifica generale (ora è tredicesimo), dopo aver recuperato in questa tappa diversi minuti nella classifica generale.
Nunzio Currenti