Il corridore dell'Astana si prende tappa di Giarre e competizione: secondo Louis Meintjes, terzo Vincenzo Albanese
Alexey Lutsenko senza rivali. Il kazako, leader dell’Astana, vince la tappa di Giarre e si aggiudica il Giro di Sicilia 2023. La vittoria costruita sull’ascesa finale di Sciara di Scorciavacca, la stessa che decise l’edizione 2021, vinta da Nibali. A 40 secondi si piazza Louis Meintjes che per il secondo anno di fila si piazza sul podio. Il gruppo è regolato da Vincenzo Albanese, bravo a chiudere terzo nella classifica generale (stesso tempo di Finn Fisher Black, ma avanti grazie ai piazzamenti migliori) e primo nella classifica a punti e a meritarsi la palma di protagonista in queste quattro tappe A quasi tre minuti arriva Damiano Caruso, il ragusano accolto da un boato all’arrivo di Giarre, non è riuscita a ripetere il bis. Proprio sulla salita decisiva la crisi inattesa sull’attacco di Lutsenko. Peccato, ma Caruso guarda oltre. Perché comunque il Giro di Sicilia ha dato indicazioni importanti. E la corsa rosa è tra qualche settimana.
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La gara
Dopo i primi tre giorni corsi da un punto estremo della Sicilia con le vittorie di Finn Fisher Black e di Suter, alle prime affermazioni da protagonista, e in mezzo il ritorno alla vittoria di Nicolò Bonifazio arriva il giorno della resa dei conti. Da Barcellona a Giarre lo spettacolo è servito con una classifica che si presenta molto corta. Occorre gara dura dall’inizio per cercare di mitigare un po’ un percorso che nei giorni precedenti non aveva riservato grandi insidie. Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Martin Marcellusi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling Team), Alexis Guerin (Bingoal WB), Erik Fetter (EOLO-Kometa), Bart Lemmen (Human Powered Health) e Luc Wirtgen (Tudor Pro Cycling Team) si presentano a Linguaglossa con un vantaggio che via via è andando scemando dopo i primi 100 km e il Gpm di Floresta. Si sale sull’Etna ormai certi che tutto si deciderà sulla salita che presto prenderà il nome di Nibali (al quale andrà la cittadinanza onoraria di Mascali). Guerin, Lemmen, Zoccarato sono i primi a scollinare sull’Etna.
Caruso e Lutseko spalla a spalla
La discesa dal Vulcano mette le prime cose in chiaro. Damiano Caruso e Lutsenko sono spalla a spalla. La notizia rimbomba sull’arrivo di Giarre. Ma la strada decreterà un verdetto diverso. Scorciavacca ha pendenze rigide nella prima fase. Lutsenko fa il forcing. Caruso perde le ruote. È la resa. Il kazako guadagna metri importanti che danno fiducia al leader dell’Astana che ha vissuto mesi difficili. Meintjies assapora la possibilità di andare sul podio. Non c’è storia. La partita è decisa. A braccia alzate Lutsenko, vincitore “nobile” del giro di Sicilia precede Meintjes di 40 secondi, Albanese arriva a 1’ e 13”. Finn Fisher Black si stacca nel finale di quei due secondi che si riveleranno decisivi per il podio. “Sono felicissimo – dichiara il vincitore – per questa vittoria e per il lavoro della mia squadra. Era da molto tempo che non vincevo una gara, più di un anno, e anche la mia squadra aveva bisogno di vincere. Sono riuscito a partire sul tratto più duro della salita e ho continuato fino al traguardo. È bello vincere Il Giro di Sicilia prima delle classiche delle Ardenne”
Giro di Sicilia, il bilancio
Quattro giorni di grande spettacolo. La promozione della Sicilia ottenuta grazie a oltre 200 televisioni. Momenti di grande spettacolo. Da Marsala ad Agrigento con il palcoscenico della Villa dei Templi e la vittoria di quel Finn Fisher Black che brucia tutti, approfittando del buco del compagno di squadra Ulissi. Nel secondo giorno il percorso porta la carovana a Vittoria. Il gran finale è tutto per Niccolò Bonifazio che torna a sorridere dopo 300 giorni. Fiorelli chiude in quarta posizione, Damiano Caruso si piazza in quinta, lui che non è velocista. La tappa di Termini porta alla ribalta Suter, alla prima vittoria da professionista. Il palermitano Filippo Fiorelli è secondo senza non pochi rimpianti. Damiano Caruso scivola nell’ultimo tornante. Oggi il gran finale con tanto pubblico sulle strade. Un successo certificato, un percorso che almeno nelle prime tappe avrebbe potuto presentare qualche insidia maggiore. Il finale è stato la degna conclusione e la conferma di come in Sicilia si possa e si debba fare grande ciclismo. I numeri, i percorsi, la sensibilità e la storia parlano in favore dell’Isola. La parola passa alla politica, alla Regione, che ha già confermato che il Giro di Sicilia continuerà. Ma occorre riportare presto il Giro d’Italia che quest’anno non ci sarà. Ma siamo convinti che tornerà presto.
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