Home » Intervista » Turano: “Il dimensionamento scolastico è concluso, calo demografico non riguarda solo l’Isola”

Turano: “Il dimensionamento scolastico è concluso, calo demografico non riguarda solo l’Isola”

Turano: “Il dimensionamento scolastico è concluso, calo demografico non riguarda solo l’Isola”
Girolamo Turano, assessore regionale all’Istruzione e formazione

Al Quotidiano di Sicilia interviene l’assessore regionale all’Istruzione e formazione: “La scuola nei piccoli centri rappresenta l’ultimo presidio dello Stato”

PALERMO – “A proposito di dimensionamento scolastico, va detto da subito che si è concluso e non sono previsti ulteriori tagli. L’inverno demografico che sta vivendo il Paese ha radici molto più profonde e complesse, legate a fattori economici, occupazionali e sociali, non è un fenomeno circoscritto al Meridione o alla nostra Regione”. A raccontarlo ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, facendo il punto della situazione sul sistema scolastico regionale, è l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Girolamo Turano. Come evidenziano gli ultimi rapporti a disposizione, il crollo demografico colpisce con decisione – come causa o per conseguenza – i centri dell’entroterra dove è più complesso l’accesso all’istruzione o alla sanità pubblica.

“Il Governo Schifani ha scelto di tenere conto delle specificità territoriali e geografiche della Regione, partendo da un principio fondamentale: la scuola, soprattutto nei piccoli centri, rappresenta l’ultimo presidio dello Stato, un punto di riferimento educativo, sociale e di legalità per i giovani e le famiglie”, ha aggiunto l’assessore.

Da qui la scelta di spostare le chiusure o attuare il demansionamento “a Palermo e nei capoluoghi di provincia, dove la chiusura di una scuola non comporta la scomparsa dello Stato, che è comunque presente con le sue articolazioni e strutture”. In attesa dell’attuazione del “piano di investimenti da 700 milioni di euro realizzato negli ultimi tre anni dal governo Schifani”.

L’attesa non rallenta il taglio di 600 cattedre previsto per quest’anno in Sicilia a fronte però di un parallelo investimento su base nazionale da parte del Governo di 750 milioni di euro in favore degli istituti paritari. “Distinguerei i piani. Gli investimenti nazionali per le paritarie non sono diretta conseguenza del taglio delle cattedre. La legge sulla parità scolastica risale a 25 anni fa e finora è rimasta in parte inattuata. In Sicilia, ad esempio, 35 mila studenti frequentano una delle 850 scuole paritarie e molte di queste sono scuole cattoliche o d’ispirazione cristiana”, sottolinea Turano.

Per l’assessorato si tratta di realtà che “rappresentano la parte sana del sistema educativo siciliano e vanno sostenute per assicurare ai nostri ragazzi un’educazione libera, di qualità e accessibile a tutti. Altra cosa sono i cosiddetti “diplomifici”, ai quali il governo Schifani e il Ministro Valditara hanno detto basta, perché chi “regala” titoli di studio danneggia gli studenti e le tante istituzioni private che lavorano con serietà e nel rispetto delle regole. Il risultato? Una riduzione del 35% dei diplomati nelle paritarie rispetto al 2024”.

Misure, come quelle del taglio delle cattedre e dei demansionamenti, che producono a cascata nuovo precariato e maggiori difficoltà di rientro in Sicilia per gli insegnanti, oggi assegnatari di cattedra in altre regioni, che hanno presentato richiesta di rientro.

“Comprendo le difficoltà di molti docenti siciliani che desiderano rientrare. Il Governo nazionale lavora per costruire soluzioni strutturali, non temporanee, che assicurino continuità didattica agli studenti e valorizzino il merito degli insegnanti”, conclude l’assessore. Su questo, al momento, nessuna contromisura è dunque ancora stata prevista dal Governo.