La vicinanza della Curia catanese al mondo della comunicazione in un periodo come quello attuale. E’ stato questo il leit motiv del Giubileo dei Giornalisti, tenutosi nella Cattedrale di Catania ieri pomeriggio. Dopo la benedizione da parte dell’arcivescovo metropolita monsignor Luigi Renna e del parroco della Cattedrale, Barbaro Scionti nei pressi dell’ingresso centrale della chiesa, ha avuto inizio la messa.
L’omelia di monsignor Renna
Durante l’omelia monsignor Luigi Renna ha prima di tutto ringraziato tutti i presenti per la partecipazione e ha detto come quest’anno debba essere un anno di grazia, di liberazione e di riconciliazione. Il Giubileo, secondo quanto detto da Renna, ha una grande valenza sociale e per gli operatori della comunicazione rappresenta un’occasione per vivere il santo, in termini di restituzione di quella dignità che sta al cuore a Dio. I giornalisti incarnano quindi in tal senso una professione importante e delicata.
E’ stata ricordata anche la figura di San Francesco di Sales, i cui festeggiamenti ricadono proprio in questi giorni, assieme all’importanza del concetto di verità. “Gesù aveva – ha detto l’arcivescovo – un ruolo di leadership che hanno anche gli uomini e le donne della comunicazione. Gli operatori della comunicazione potrebbero essere testimoni di speranza, ma oggi la comunicazione purtroppo non genera speranza, bensì pregiudizio, rancore, fanatismo e addirittura odio. Suscita reazioni distruttive e si sentono spesso informazioni false”.
“I giornalisti con la loro professione e con i loro valori etici – ha proseguito – che tengono al centro il senso della verità possono invece formare le coscienze e disarmare i pregiudizi. Solo in questo modo si può riuscire nella missione di essere testimoni di speranza per l’umanità. Nel giornalismo si scrive, si comunica, ma si fa anche uso di immagini, che sono esse stesse delle notizie, e nel giorno del Giubileo dei Giornalisti a Catania vi fornisco due immagini, una che dice che ha vinto il più forte e l’altra che dice che ha perso il più debole. Questo evento deve farvi riflettere su quali immagini volete fornire, se quella degli uomini incappucciati o invece quella di un ragazzo che esprime un desiderio di speranza. Il ruolo dei giornalisti deve essere quello di persone che pregano sul mondo”.
La consegna dell’attestato ai partecipanti al corso
In seguito il parroco della Cattedrale, Barbaro Scionti, nell’annunciare la colletta ha ricordato come per le persone che vivono ai margini in occasione dell’anno giubilare debba esserci l’occasione di riscatto e di reinserimento nella comunità. L’incontro si è concluso con la consegna dell’attestato a coloro che hanno partecipato a un corso sulla comunicazione e con monsignor Renna che ha ribadito come gli operatori della comunicazione abbiano anche la missione di far venire meno la dissolvenza dei corpi.
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